di Maurizio Gily
Il Ministro per l’Agricoltura del nuovo governo presieduto da Giorgia Meloni è l’onorevole Francesco Lollobrigida (foto di apertura), cognato della presidente, pronipote della nota attrice e politico di lungo corso.
Il cambio di nome del ministero ha fatto molto discutere a causa dell’espressione sovranità alimentare. Accolto in generale con favore dagli ambienti politici vicini al governo, ha suscitato invece discussioni e divisioni nel campo opposto. In verità si tratta di un’espressione che può essere interpretata in modi diversi. La FAO l’ha fatta sua sulla base di una definizione dell’organizzazione intergovernativa Vita Campesina. Questa è l’ultima formulazione, risale al 2007: “La sovranità alimentare è il diritto dei popoli ad alimenti nutritivi e culturalmente adeguati, accessibili, prodotti in forma sostenibile ed ecologica, ed anche il diritto di poter decidere il proprio sistema alimentare e produttivo. Questo pone coloro che producono, distribuiscono e consumano alimenti nel cuore dei sistemi e delle politiche alimentari e al di sopra delle esigenze dei mercati e delle imprese. Essa difende gli interessi e l’integrazione delle generazioni future.” .
Il concetto sembra quindi lontano da suggestioni sovraniste e autarchiche (o “gastronazionalistiche”, vedi nota al fondo), anche se c’è chi l’ha capita in questo modo, a destra come a sinistra. In ogni caso quello che importa è come le parole saranno declinate nei fatti. L’Italia è un grande esportatore di prodotti alimentari, tra cui il vino, per cui non siamo certo nella condizione di sposare una politica protezionistica di dazi e chiusure, che ci porterebbe più danno che beneficio e ci porterebbe fuori dall’Unione Europea.
Se ci sono da fare battaglie contro fenomeni di concorrenza sleale su beni di importazione esse vanno fatte soprattutto a livello comunitario, e su questo il governo italiano potrà avere una voce autorevole in capitolo.
Le prime dichiarazioni del ministro, che ha un lungo curriculum in politica ma non espressamente nel settore, lasciano alcune incertezze sulla sua interpretazione di questo concetto di sovranità alimentare.
Apprezzabile la volontà espressa dal Ministro, oltre che di tutelare il made in Italy, di spingere per una migliore gestione dell’acqua piovana con il piano invasi .e di promuovere i contratti di filiera, che potrebbero consentire di tutelare meglio sia il reddito degli agricoltori che la qualità e l’origine dei prodotti.
LINK suggeriti:
Da Quifinanza:, chi è il Ministro Lollobrigida e la controversia sulla sovranità alimentare
Sovranità alimentare secondo Carlo Petrini e Slow Food
Cos’é il Gastronazionalismo ,sul nostro sito la recensione del libro di Fino e Cecconi