di Lorenzo Tablino
Si è spento nella sua abitazione, a Canelli, assistito dalla moglie Rosalba, nella notte tra il 12 e il 13 Novembre 2022, Vittorio Vallarino Gancia. Aveva 90 anni ed era padre di Massimilano e Lamberto.
Tutta la vita di Carlo Gancia è correlata allo spumante: infatti suo bisnonno Carlo fu il fondatore della omonima ditta, alla quale va il merito di aver elaborato per prima il “Moscato Champagne”, lo spumante in bottiglia padre dell’attuale “Asti docg”. Lui diresse la Gancia sino al 1996.
Vittorio Vallarino Gancia nel corso della sua lunga carriera ha ricoperto anche numerosi incarichi pubblici: citiamo a titolo di esempio la presidenza dell’Ospedale di Canelli e della Camera di Commercio di Asti dal 1984 al 1991. È stato presidente della Federvini, dell’Unione italiana vini e del Consorzio di Tutela dell’Asti. Fu anche tra i promotori della denominazione Alta Langa e tra i fondatori del Consorzio omonimo.
Nel 1975 fu vittima di un sequestro da parte delle Brigate Rosse. Un intervento dei carabinieri, in cui morirono l’appuntato dell’Arma Giovanni D’Alfonso e la brigatista Margherita Cagol, moglie di Renato Curcio, portò alla sua liberazione.
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Ho conosciuto Vittorio Vallarino Gancia in alcune occasioni. Inizialmente a Fontanafredda nello svolgimento di alcuni alcuni eventi. Era molto interessato a un progetto – rimasto embrionale – di un accordo con il Monte dei Paschi di Siena, per la creazione di una piccola società che gestisse una parte delle antiche e storiche cantine, con il marchio “Mirafiore”. Ma non se ne fece nulla.
Lo incontrai per lavoro in altre occasioni: a Fontanafredda, per le prime degustazioni del futuro spumante “Ata Langa”, lo rividi anche in occasione di una ricerca storica sui fratelli Gallese, i primi “champagnisti” italiani, o per la definizione dei cosiddetti “Sori del Moscato”.
L’ultima volta lo rividi ad Asti, nella casa ove si era ritirato, dopo la cessione della sua ditta al magnate russo. Mi interessava la sua testimonianza sulla vita di Renato Ratti, il direttore del Consorzio dell’Asti. “L’ho voluto io al Consorzio, alcuni erano contrari” disse soltanto.