di Alessandra Biondi Bartolini
Misurare la propensione all’innovazione e alla sostenibilità, dare una dimensione alle azioni realizzate per ridurre l’impatto sull’ambiente e aumentare quello sulla qualità e sulla salute e premiare le 100 aziende più performanti nel farlo: questo in poche parole il significato e il contenuto di AGRIcoltura100, l’indagine di Confagricoltura e Reale Mutua giunta alla sua seconda edizione presentata il 1 febbraio 2022 al Museo dell’Ara Pacis di Roma.
L’obiettivo è quello di promuovere il contributo dell’agricoltura alla crescita sostenibile e alla ripresa del Paese. Un contributo importante ha spiegato il Ministro delle Politiche Agricole e Forestali Stefano Patuanelli, nel quale l’innovazione e le misure destinate ad essa hanno un ruolo fondamentale, come dimostrano i risultati positivi raggiunti estendendo il pacchetto 4.0 anche all’agricoltura.
“Il percorso verso l’innovazione e l’utilizzo di tecnologie di frontiera che stanno maturando sempre di più è la strada che l’agricoltura italiana deve imboccare.” ha affermato Patuanelli sottolineando le difficoltà di conciliare gli interventi di lungo periodo che un cambiamento di paradigma come quello che stiamo vivendo richiede e la necessità di affrontare situazioni di emergenza e di urgenza legate alla crisi pandemica “La sostenibilità è il tema che ci accompagna in tutti gli interventi e i momenti in cui guardiamo agli effetti delle politiche economiche. La difficoltà che incontriamo è che dobbiamo capire come le politiche che pensiamo in termini di lungo periodo, incidono sulle capacità produttive del paese in una situazione distorta dalla pandemia. Ci confrontiamo cioè con strumenti che mettiamo in campo oggi e che dovranno durare nel tempo, ma che si applicano a un mercato che ha prezzi dell’energia e delle materie prime fuori controllo, oltre che difficoltà di trasporto e di presenza sui mercati esteri, che rende tutto ancora più complesso. È per questo anche che è utile il confronto con i dati che si rilevano nelle realtà del campo”.
Una difficoltà poi maggiore per le aziende più piccole per le quali, ha aggiunto il Ministro, è fondamentale rafforzare i servizi condivisi e di filiera come unico modo per introdurre innovazione e accedere a un nuovo modello di sostenibilità che si sta delineando.
I dati del rapporto AGRIcoltura100, presentati da Enea Dall’Aglio dell’Innovation Team di Cermed, presentano la fotografia di un’agricoltura che anche a seguito della crisi pandemica crede sempre di più nei valori della sostenibilità ambientale e sociale. Un quadro positivo nelle intenzioni e nelle azioni. Gli imprenditori dichiarano che nella loro azienda è decisamente aumentata l’importanza attribuita alla sostenibilità ambientale (56,7%), alla sostenibilità sociale (47,9%), alla gestione del rischio e delle relazioni di filiera (45,0%) e questa propensione è poi confermata dalla crescita tra le aziende partecipanti delle iniziative realizzate e misurate come interventi di miglioramento rilevati nelle quattro aree relative all’impegno per la sostenibilità ambientale e quella sociale, la gestione dei rischi e delle relazioni, e la qualità dello sviluppo.
In tutte le aree, si legge nel rapporto, il tasso di iniziativa misurato attraverso la combinazione di 234 diverse variabili è aumentato rispetto alla rilevazione del 2020. Al primo posto troviamo gli interventi di miglioramento nell’utilizzo delle risorse come l’acqua, il suolo e l’energia (98,8%). Seguono la tutela della qualità e della salute alimentare (91,5%); al terzo posto c’è la gestione dei rischi (76,5%); al quarto e al quinto rispettivamente la tutela della sicurezza sul lavoro (66,8%) e la valorizzazione del capitale umano (64,4%).
I risultati completi dell’indagine sono scaricabili al link https://www.realemutua.it/Agricoltura100
Decisamente interessante è poi la relazione tra la propensione alla sostenibilità e la crescita degli investimenti e della capacità di introdurre innovazione nelle aziende, spinta probabilmente anche dal sostegno alle nuove tecnologie, le energie rinnovabili e la digitalizzazione.
Quella che esce dall’indagine è un’immagine proiettata verso l’alto della migliore agricoltura italiana (le 2162 aziende che hanno accolto e risposto positivamente all’indagine sono probabilmente già esse stesse una selezione di quelle avviate e interessate a un processo di miglioramento), ma che per estensione e distribuzione non solo regionale ma anche per settore colturale, si può ritenere rappresentativa di un modello di agricoltura cui vale la pena guardare.
Tra le aziende partecipanti 492 sono aziende viticole e tra esse ben 39 fanno parte dell’elenco delle 100 aziende con Indice AGRIcoltura100 maggiore, un punteggio complessivo ottenuto combinando i quattro indici parziali e che misura pertanto il livello generale di sostenibilità dell’impresa.
Il settore vitivinicolo è stato presente sul podio dei premiati per la classifica generale e per i premi speciali legati ai singoli indicatori con realtà di dimensioni e struttura diversa, a testimoniare che la sostenibilità non è un impegno esclusivo di aziende appartenenti a una sola tipologia, aziende grandi o piccole, di regioni prestigiose o no, a gestione familiare o cooperative.
Il primo premio assoluto della classifica Agricoltura100 è stato assegnato alla Cantina dei Produttori di Valdobbiadene (TV) Val D’Oca, mentre tra le sei menzioni speciali sono state premiate due aziende Umbre, la Arnaldo Caprai srl per l’attenzione all’impatto ambientale e la Società Barberani e Co. per la qualità e la salute ambientale. La Società Agricola Eredi Scala Ernesto & C. di Caorle (VE) è stata premiata per la gestione del rischio e la gestione dei lavoratori e la Società Agricola Ronco Scalino srl di Adro (BS) ha ottenuto la menzione speciale per la qualità del lavoro e occupazione dei giovani.
“Il premio“ ha spiegato Massimiliano Giansanti Presidente di Confagricoltura “è l’espressione massima della direzione che vogliamo dare all’agricoltura”.
Un modo per presentare modelli virtuosi e per mostrare alle aziende una strada da percorrere fatta di obiettivi reali e realizzabili.