Marzo 2022

Al via le Anteprime toscane: i dati 2021, si può parlare di un nuovo trend?

Il 2021 è stato molto positivo per i vini toscani, sul 2022 pesa per ora l’incertezza dello scenario internazionale.

Al via le Anteprime toscane: i dati 2021, si può parlare di un nuovo trend?

Alessandra Biondi Bartolini

Le produzioni, le superfici, i mercati, i prezzi: come ogni anno la Toscana del vino fa il suo bilancio in occasione dell’apertura della Settimana delle Anteprime. A tratteggiare il quadro complessivo la ricerca di Ismea, presentata a Firenze il 19 marzo scorso in occasione di “PrimAnteprima 2022”, promossa da Regione Toscana insieme alla Camera di Commercio di Firenze e organizzata da PromoFirenze e dalla Fondazione Sistema Toscana. A discutere i risultati e a presentare i progetti gli organizzatori, ISMEA, le istituzioni regionali, i rappresentanti dei Consorzi riuniti nell’associazione AVITO. Con loro sul palco Gianna Nannini, madrina della manifestazione e della Toscana del vino, in veste di viticoltrice oltre che di icona rock.

Il 2021 in numeri

Secondo i dati raccolti da Artea ed elaborati da ISMEA, nel 2021 la Toscana ha prodotto 2,04 milioni di ettolitri di vino, il 7% in meno rispetto al 2020: una cifra che, a causa sia delle gelate primaverili sia delle scarse precipitazioni estive, colloca la produzione tra le più basse degli ultimi anni. Ma rispetto agli anni precedenti anche il trend di crescita delle superfici vitate, che nel 2019 aveva raggiunto i 60.905 ettari, si è interrotto negli ultimi due anni, con una lieve contrazione probabilmente legata alle difficoltà di reimpianto nel corso della pandemia e si è attestato nel 2021 a 59.821 ha. “Una misura sulla quale abbiamo sempre puntato molto è quella per la ristrutturazione e riconversione dei vigneti” ha affermato Stefania Saccardi, Vice Presidente della Regione e Assessora all’Agricoltura “Negli ultimi dieci anni circa 31 mila ettari hanno potuto beneficiare di questa misura OCM. Anche quest’anno abbiamo messo e metteremo 8 milioni di Euro per completare i saldi dell’OCM destinati ai vigneti, 9 milioni per gli investimenti in cantina e 11 milioni per l’internazionalizzazione verso i Paesi Terzi, senza considerare che la prima misura della programmazione 2021-22 è stato un bando sulla promozione destinato ai Consorzi, necessario per ridare slancio dopo la pandemia”.

Con il 96% delle superfici vitate iscritte alle 52 DOC e DOCG la Toscana rappresenta una parte importante della produzione nazionale di vini DOP con 1,3 milioni di ettolitri di vino certificato imbottigliato, che nel 2021 ha rappresentato l’8% del totale italiano in volume, ma che sale all’11% se si considera la quota in valore.  Secondo le prime elaborazioni sui dati 2021 il prodotto imbottigliato è cresciuto nelle DOP dell’8% circa rispetto al 2020 attestandosi sopra 1,4 milioni di ettolitri. Il Chianti da solo rappresenta circa la metà del totale del volume imbottigliato, seguito dal Chianti Classico con il 20%.

Continua a crescere anche il vigneto biologico ad una velocità superiore a quanto rilevato a livello nazionale: oggi il vigneto biologico toscano raggiunge il 32% dell’intera superficie vitata della regione, mentre il vino bio trova riscontri sui mercati interni ed esteri con prezzi del vino sfuso che superano di percentuali comprese tra il 10 e il 30% quelli degli stessi vini prodotti con metodo convenzionale.

I mercati dell’export

I dati di tutti gli osservatori a livello nazionale lo hanno già confermato: il 2021 è stato un anno di grande ripresa per l’export del vino italiano e ha superato in molti indicatori anche i risultati pre-pandemia.

Le etichette delle Denominazioni DOC e DOCG toscane hanno ottenuto incrementi in volume del 7,4% con 800 mila ettolitri destinati ai mercati degli Stati Uniti, Germania, Canada, Svizzera e Gran Bretagna, ma anche della Francia dove i vini toscani stanno crescendo, Paesi Bassi, Giappone e Corea del Sud, per un valore di 625 milioni di euro (di cui 604 nel segmento dei rossi) e un incremento del 15%, il più alto livello di sempre.

Il 2021 ha segnato anche una ripresa delle quotazioni: i vini al vertice della piramide di qualità crescono del 3% in termini di prezzi sul mercato con i bianchi che raggiungono risultati (+3,5%) migliori dei rossi (+2,5%).

Il pubblico è interessato e attratto dalla Toscana, dai prodotti e ai territori, e negli ultimi anni ha trovato modi diversi e nuovi per visitarli, come ha spiegato Francesco Palumbo, direttore di Fondazione Sistema Toscana: “L’attenzione verso la nostra regione anche dal punto di vista dell’enoturismo è cresciuta moltissimo negli ultimi anni, lo vediamo anche dalle ricerche registrate sul sito Visittuscany.com: le visite alle pagine delle offerte di enoturismo in italiano sono cresciute in un anno del +136% (marzo 21-febbraio 22) e quelle in inglese del + 49,58%”.

Motore di questi successi, ha spiegato Massimo Manetti di Promofirenze, anche iniziative di sistema come Buywine, che quest’anno a causa della pandemia non si è svolto in concomitanza con le Anteprime, ma che ha portato lo scorso 11 e 12 febbraio a quantificare in 5 milioni di Euro solo nel breve periodo, il risultato degli affari realizzati nei quasi 2800 incontri B2B organizzati nel lungo lavoro preparatorio e grazie al matching di un sistema di intelligenza artificiale tra i 200 produttori toscani selezionati e i 110 buyer stranieri che hanno partecipato.

Possiamo parlare di trend?

Naturalmente è difficile definire e parlare di trend quando i confini degli avvenimenti mondiali che hanno creato un prima e un dopo non sono del tutto chiari. Il 2022 che poteva essere il primo anno post pandemia e quindi un nuovo punto di partenza, è cominciato con una guerra e una crisi internazionale che rendono instabili mercati, prezzi e produzioni. I dati e i risultati economici del 2021 sono l’inizio di un trend che potrà essere riconfermato nei prossimi anni o sono un fenomeno isolato, il punto attraverso il quale passano infinite rette?

Rispetto al passato ci troviamo però almeno di fronte a una Toscana che ha cominciato a fare squadra, pur mantenendo saldi i legami con le proprie radici e diversità, una capacità che si è rafforzata con la pandemia e che potrà essere di aiuto anche per le sfide che in futuro attendono il vigneto e il mercato del vino toscani.

“Viviamo in una terra che nei secoli si è divisa tra guelfi, ghibellini e campanili in competizione. Per questo, per tenere insieme lo spirito di squadra e le singole specificità, ci è sembrato giusto non organizzare una singola manifestazione ma una settimana di eventi coordinati” ha affermato a Primanteprima il Presidente della Regione Eugenio Giani “Ma è indubbio che un lavoro di squadra si è iniziato a farlo e che il vino sia un prodotto di identità della nostra terra, che ci racconta il passato ma anche il futuro e la voglia di innovarsi: dal vino rappresentato nelle tombe etrusche alla prima DOC nel mondo che fu quella di Cosimo III dei Medici nel 1716, fino ai Supertuscan che si sono affermati negli ultimi venticinque anni, frutto di  studi, sperimentazioni e innovazioni, perché anche il vino come la tradizione è una linea in movimento”.

 

La Settimana delle Anteprime di Toscana, inaugurata con Primanteprima e la cena di gala a Palazzo Vecchio, continua con un fitto calendario di degustazioni: domenica 20 marzo “Chianti Lovers & Rosso Morellino” a cura del Consorzio vino Chianti e Consorzio a tutela del vino Morellino di Scansano; lunedì 21 e martedì 22 marzo “Chianti Classico Collection” a cura del Consorzio vino Chianti Classico; martedì 22 e mercoledì 23 marzo “Anteprima della Vernaccia di San Gimignano” a cura del Consorzio del Vino Vernaccia di San Gimignano; mercoledì 23 e giovedì 24 marzo “Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano” –  a cura del Consorzio vino Nobile di Montepulciano Toscana, venerdì 25 marzo “Anteprima L’Altra Toscana” a cui partecipano il Consorzio di tutela dei vini di Carmignano, Consorzio Chianti Rufina, Consorzio vini delle Colline Lucchesi, Consorzio di tutela dei vini D.O.C. Cortona,  Consorzio tutela vini della Maremma Toscana Consorzio tutela vini Montecucco, Consorzio del vino Orcia, Consorzio tutela vini Terre di Casole, Consorzio vini Terre di Pisa, Consorzio vini D.O.C. Valdarno di Sopra.