Giugno 2021

Alla Banca del Vino di Pollenzo degustazione del Vermouth di Torino

Nel 1840 il Generale Staglieno, enologo alla corte dei Savoia, iniziò nei tenimenti di Pollenzo la produzione del Vermouth di Torino, che fu subito molto apprezzato dalla Casa Reale. Il neonato Consorzio di Tutela oggi ha scelto di presentarsi alla stampa proprio nel luogo che ha visto nascere questo vino aromatizzato dalle caratteristiche uniche

Alla Banca del Vino di Pollenzo degustazione del Vermouth di Torino

Pollenzo, 24 giugno 2021 – Il Vermouth di Torino,  o se preferite  Vermut  (alla Sabauda),  è tra le eccellenze italiane più imitate all’estero.  Primo vino aromatizzato ad avere ottenuto  la protezione della indicazione geografica, (Decreto Ministeriale n.1826 del 22 marzo 2017), dal 2019 è tutelato  dal   Consorzio del Vermouth di Torino, istituto che vanta  anch’esso un altro primato: è l’unico Consorzio di vini  aromatizzati al mondo.   La degu stazione per la stampa che si è svolta stamattina  è stato il primo evento in presenza del   neonato Consorzio (2019) che tutela, valorizza e vigila sul prodotto.

Pierstefano Berta a sx e il Presidente del Consorzio Roberto Bava

Dopo l’intervento del Presidente del Consorzio Roberto Bava (a dx nella foto), che ha salutato gli  ospiti  con un  “Siamo veramente contenti,  perché è un ritorno a dove vogliamo essere, nel mondo”   e del Direttore  Pierstefano Berta (a sx nella foto),  che ha fatto un dettagliato ed interessante excursus della storia del Vermouth di Torino,   si è passati alla degustazione guidata da Fulvio Piccinino.  Sommelier , barman, esperto conoscitore del Vermouth di Torino, Piccinino ha illustrato ai presenti le caratteristiche delle diverse tipologie di prodotto,  per poi lasciare spazio alla degustazione libera: oltre 50 le etichette a disposizione dei presenti che hanno potuto apprezzare  le svariate miscele di infusi di erbe, fiori, spezie  che stanno alla base della preparazione  del Vermouth di Torino  e che  ogni azienda  custodisce gelosamente.

Nel 2019  sono stati  prodotti 4.500.000 milioni di litri di Vermouth di Torino. La pandemia   ha fatto registrare  una riduzione di circa il 17%della produzione nel 2020, mentre le vendite in generale si sono mantenute abbastanza stabili grazie all’incremento dell’online anche dall’estero.

Requisito fondamentale per la produzione del Vermouth  di Torino è la qualità del vino, bianco o rosso, e in una percentuale non inferiore al 75%, deve avere struttura ed acidità per sorreggere gli aromi e bilanciare lo zucchero.  Al vino, di origine  esclusivamente  italiana, vengono poi aggiunti  l’assenzio  (coltivato in Piemonte  e in una quantità minima di 0,5g/L) e altre erbe aromatiche, spezie, fiori, radici, cortecce, estratti mettendo in infusione le erbe e le spezie in una soluzione  idroalcolica.   Questi vengono poi miscelati con lo zucchero e il vino e lasciati maturare in vasche di affinamento. Una volta filtrata la bevanda, si procede all’imbottigliamento.

produttori Vermouth di Torino col Presidente Bava, ultimo a destra
produttori Vermouth di Torino col Presidente Bava, ultimo a destra

Storia, identità, cultura del Vermouth con le raffinate creazioni pubblicitarie, la nascita del successo di questa bevanda: tutto è raccolto ne Il Grande Libro del Vermouth di Torino, a cura di Giusi Mainardi e Pierstefano Berta, edizioni OICCE.  Una lettura che è un’opportunità unica per entrare nell’universo del Vermouth di Torino. Il libro è acquistabile su Amazon (clicca sulla copertina):

 

 

Il metodo di produzione

Requisito fondamentale per la produzione del  Vermouth di Torino  è la qualità del vino: bianco  o  rosso, deve avere struttura e acidità  per sorreggere gli aromi e bilanciare lo zucchero. Una volta selezionata la base alcolica, vengono aggiunti gli  estratti di erbe aromatiche e di spezie, fiori, semi, radici e cortecce, estratti ottenuti mettendo in infusione le erbe e le spezie in una soluzione idroalcolica per 15-20 giorni. Questi vengono poi miscelati con lo zucchero e il vino  e  lasciati a maturare in vasche di affinamento. Infine, una volta filtrata la bevanda, si procede con l’imbottigliamento.

La zona di produzione

 Comprende l’intero territorio del Piemonte.

Le caratteristiche sensoriali

 Il Vermouth di Torino deve avere colore da bianco a giallo paglierino fino a giallo ambrato e rosso: le singole caratteristiche sono legate agli apporti cromatici determinati dai vini, dalle sostanze aromatizzate e dall’eventuale impiego del caramello. Odore intenso e complesso, aromatico, balsamico, armonico, talvolta floreale o speziato. Sapore morbido, equilibrato tra le componenti amare – indotta dalla caratteristica aromatica dell’Artemisia – e dolci, che variano a seconda delle diverse tipologie zuccherine. Titolo alcolometrico tra il 16% vol. e 22% vol.

Gli ingredienti

 Protagoniste del Vermouth di Torino sono le piante che appartengono al genere Artemisia ed in particolare le specie A.absinthium e A.pontica coltivate o raccolte in Piemonte. La base è composta da vino bianco, rosato o rosso, aromatizzato con un blend di estratti naturali ottenuti da una ricchissima tavolozza di erbe e spezie. La dolcificazione può essere data da zucchero, mosto d’uva, zucchero caramellato o miele. Il colore ambrato si ottiene esclusivamente dall’aggiunta del caramello.

La classificazione

 Il  Vermouth di Torino  viene  classificato in base al colore  (Bianco, Ambrato, Rosato o Rosso)  e alla quantità di zucchero  impiegata nella sua preparazione. Può essere, quindi, Extra Secco Extra Dry, per prodotti che contengono meno di 30 grammi di zucchero per litro,  Secco o Dry, per vermouth con meno di 50 grammi per litro, e  Dolce, per quelli con un tenore di zuccheri pari o superiore ai 130 grammi per litro.

Il disciplinare che tutela il Vermouth di Torino prevede anche la tipologia  Vermouth di Torino Superiore  che si riferisce a prodotti con un titolo alcolometrico non inferiore a 17% vol., realizzati con almeno il 50% di vini piemontesi e aromatizzati con   erbe – diverse dall’assenzio – coltivate o raccolte in Piemonte.

I Soci e Marchi del Consorzio

Sono attualmente 23 le aziende storiche che producono e distribuiscono in tutto il mondo il Vermouth di Torino:
Antica Distilleria Quaglia, Antica Torino, Arudi, Cav. Pietro Bordiga, Calissano – Gruppo Italiano Vini, Carlo Alberto, Carpano – Fratelli Branca Distillerie, Casa Martelletti, Giulio Cocchi, Chazalettes, Cinzano – Davide Campari–Milano, Del Professore, Drapò – Turin Vermouth, Erbe Aromatiche Pancalieri, Gancia & C., La Canellese, Luigi Vico, Martini & Rossi, Peliti’s, Giacomo Sperone, Tosti1820, Ulrich, Vergnano.

Il Consorzio del Vermouth di Torino

Il Consorzio ha per scopo principale la tutela, la promozione, la valorizzazione, la vigilanza e la cura generale degli interessi della IG “Vermouth di Torino”. Il Consorzio svolge nei confronti di tutti i soggetti sottoposti al controllo della IG “Vermouth di Torino”, attività di valorizzazione e promozione della denominazione e dei marchi connessi, attività di tutela e cura degli interessi della denominazione e di informazione del consumatore, attività di vigilanza, nonché ogni altra attività e/o funzione attribuita, delegata o consentita dalla normativa vigente.

Dopo oltre vent’anni di lavori, nel 2019 è nato il Consorzio per volontà dei produttori di Vermouth che, consapevoli della necessità di una regolamentazione, hanno definito insieme un disciplinare di produzione approvato dal Decreto del 22 marzo 2017, con cui il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha regolamentato l’indicazione geografica Vermut di Torino/Vermouth di Torino. Il Consorzio del Vermouth di Torino è l’organo che valorizza, promuove e tutela la denominazione e i marchi a esso collegati.

Attualmente il Consorzio del Vermouth comprende 23 Soci ed è presieduto da Roberto Bava. Vicepresidenti sono Marco Pellegrini e Pierstefano Berta con funzione di Direttore.

La sede legale è a Torino con uffici operativi ad Asti.

www.vermouthditorino.org