di Monica Massa
Dopo la pausa forzata dello scorso anno causa covid, l’Anteprima Barbera si è svolta giovedì 9 dicembre presso la sala degustazione del Mercato contadino Campagna amica Enotecamica, struttura di Coldiretti inaugurata un anno fa allo scopo di far conoscere meglio e promuovere i vini e i prodotti del territorio.
Diego Furia Direttore Coldiretti Asti e il sindaco di Asti Maurizio Rasero hanno espresso piena soddisfazione per i buoni risultati raggiunti dalla Barbera d’Asti, le cui aziende sono però per lo più di dimensioni modeste e quindi vanno supportate sui mercati che sono sempre più aggressivi ed esigenti.
Secondo Rabbione del Centro Studi Vini del Piemonte ha svolto per ogni campione in degustazione l’analisi chimico-fisica ed organolettica, in modo da consentire di comprendere le caratteristiche dei vini non solo attraverso l’analisi sensoriale ma anche di intuirne le potenzialità e la loro evoluzione. Riguardo ai vari parametri, il Professor Vincezo Gerbi si è soffermato sui valori medi di estratto secco dei vini, intorno ai 30 grammi litro, quando il minimo è 18.
“La conoscenza della Barbera è migliorata grazie al Centro Studi Piemonte e al CREA” ha detto Gerbi. I dati raccolti nel corso degli anni sono a vantaggio dei vignaioli, possono contribuire in modo sostanziale a guidare le tecniche colturali migliorando la qualità di un vitigno che ha gradi di espressività superiori a tanti altri. “Stiamo cercando di dare equilibrio, piacevolezza, identità a questo vino. Vogliamo passare dal quadro all’opera d’arte”.
Senz’altro nel corso della degustazione i tocchi di colore ben dati sono stati molti: i 19 vini Nizza DOCG e Barbera d’Asti DOCG a parte qualche sbavatura al naso si presentano con colori carichi, con una bella freschezza, eleganti e bevibili. Le gradazioni non scendono al disotto dei 13,75 ma non disturbano, a parte un 17 gradi, che fa riflettere sulla possibilità di impiegare nuove tecniche per mitigare gli effetti del riscaldamento del clima, quali l’irrigazione di soccorso, perché, chiosa Gerbi “Non possiamo permetterci di sprecare delle occasioni”.
La ventesima Barbera è una DOC di ricaduta, un Piemonte DOC Barbera che Gerbi ha proposto in comparazione con gli altri vini: colore scarico, naso difettoso. La resa è superiore ma una produzione così spinta non ha le stesse performance, non è in una Barbera così costruita che si identifica il territorio.
E’ ora di pensare alla Barbera di domani.