Maggio 2020

Arriva il Prosecco rosé

Taglio col Pinot nero. Intanto il Consorzio stabilisce che la vendemmia 2020 non andrà in bottiglia finché ci sono scorte del 2019

Il Comitato Nazionale Vini ha approvato la proposta di modifica che il Consorzio del Prosecco DOC ha elaborato dopo una lunga gestazione (10 anni secondo quanto dichiarato dal Presidente  Stefano Zanette)  per inserire la tipologia “Prosecco spumante rosé millesimato”.  Per ottenere il colore rosato è previsto il taglio con Pinot nero vinificato con macerazione.  Il Pinot nero, che nell’area della DOC è coltivato su una superficie di 600 ettari,  faceva già parte delle varietà autorizzate  per il taglio con la Glera fino al 15% quindi cambia solo il tipo di vinificazione.  La scelta  di orientarsi su uno spumante millesimato  sembra indicare l’obiettivo di un posizionamento medio-alto.

Con questa modifica il mondo del Prosecco intende   ritagliarsi uno spazio nel mondo delle bollicine rosa, che ha avuto negli ultimi anni una crescita molto forte, soprattutto sul mercato nordamericano.

L’iniziativa non ha mancato di suscitare polemiche, per la contrarietà dei produttori e commentatori più tradizionalisti che la ritengono una scelta “modaiola”.  Per contro i favorevoli pensano che non sarebbe intelligente pregiudicarsi la possibilità di soddisfare una domanda che già esiste ed è forte:  infatti sono molti i casi di “falsi” Prosecco rosé  commercializzati nel mondo, talvolta con tanto di nome scorretto in etichetta, e già molte aziende del territorio hanno in produzione questo tipo di vino, anche se non  porta in etichetta il nome Prosecco.

In ogni caso la zona “classica” del  Prosecco Superiore DOCG Conegliano Valdobbiadene e quella di Asolo, l’altra DOCG, per ora rimangono fedeli alla tradizione del vino unicamente bianco.

Intanto le preoccupazioni per la crisi del settore horeca dovuta alla pandemia di coronavirus e il rischio di una caduta dei prezzi per non accumulare giacenze ha indotto la direzione del Consorzio  alla scelta di bloccare la spumantizzazione della prossima vendemmia fino a  esaurimento delle scorte del 2019.  La decisione non è ancora formalizzata ma sembra definita. Non è detto che questo periodo sia lungo, potrebbe limitarsi ai primi mesi post-vendemmia, ma si tratta comunque di una decisione senza precedenti .