L’appassimento a volte conduce a risultati eccellenti, come il Vino Santo trentino di Gino Pedrotti, ottenuto dalle uve Nosiola, della foto di copertina. Uno dei tanti gioielli, grandi e piccoli, che rendono originale e inimitabile l’Italia del vino. Quello che bisogna evitare è l’appassimento delle idee e delle imprese. Il periodo che stiamo vivendo ne offre purtroppo molti esempi. Il nostro settore, pur con tutti i suoi problemi, è ancora uno di quelli che portano il segno più, sia per la bilancia nazionale dei pagamenti (siamo i primi esportatori di vino al mondo) che per l’immagine del “made in Italy”. Un’immagine importante non solo sul piano internazionale, ma anche per stimolare quell’orgoglio nazionale che a noi Italiani spesso fa difetto: un po’ per il nostro inguaribile individualismo, un po’ per colpa di una classe dirigente che non sempre rappresenta il meglio del paese, come dovrebbe. E forse le due cose sono collegate. Il meglio dell’Italia sono gli uomini, le donne e le imprese che anche nei momenti difficili non si sono arresi, hanno combattuto, hanno investito, si sono rinnovate, sempre nel rispetto delle regole del gioco. È nei momenti di crisi che l’economia cambia pelle e il nuovo, faticosamente, emerge. I nuovi “player”, come dicono gli esperti di marketing, cioè i nuovi giocatori, scendono in campo. Con Millevigne abbiamo sempre cercato di accompagnare il cambiamento, cambiando anche noi lungo la strada. E lungo quella strada abbiamo trovato nuovi partner e tanti nuovi abbonati, in tutta Italia ed anche all’estero, che vorrei qui ringraziare uno per uno. Con questo numero, largamente dedicato al Piemonte, Millevigne conclude un ciclo. Nel 2013 la rivista sarà rinnovata nella grafica, nel formato (più piccolo e con più pagine) e nella periodicità, che diventa trimestrale, seguendo così il ritmo delle quattro stagioni. La crescente integrazione con il sito web consente ormai di trasferire sul mezzo digitale tutte le notizie più legate all’attualità, attraverso la newsletter quindicinale di Millevigne (gratuita) e i social network, mentre la rivista rimane un mezzo insostituibile, anche secondo la maggioranza dei lettori, per tutto ciò che è approfondimento e formazione continua.
La carta stampata, che sia una rivista o un libro, è, come il vino, materia e spirito: rassicura, si può leggere quando e dove si vuole, anche se mancano la corrente o la connessione a internet, non c’è una batteria che si scarica, e decidiamo noi i tempi . Nel mondo dei nostri lettori, abituati alla concretezza e all’autosufficienza, anche questi sono valori. A proposito di nuovi giocatori, anche la proprietà della testata cambia: l’attuale proprietario, Vignaioli Piemontesi, ha costituito una nuova società con alcuni imprenditori privati (Winepass), che si occuperà specificamente di editoria nel settore del vino, anche con nuovi prodotti rivolti ai consumatori e ai turisti. L’ingresso di nuovi investitori rappresenta un segnale di fiducia nel presente e nel futuro di Millevigne, che mi rallegra e mi onora, e che avrò la responsabilità di non deludere, visto che mi è stato confermato l’incarico di direttore responsabile. Con i nostri bravi collaboratori, ai quali se ne aggiungeranno di nuovi.
C’è una miniera di talenti chiamata giovani e donne, e, purtroppo per loro, è in gran parte inesplorata. Sono ormai molti anni che mi occupo della rivista e spero di lasciare il mio posto a uno (o una) di loro, più bravo di me, in un giorno non troppo lontano. Ma ancora per un po’ dovrete accontentarvi.