L'Editoriale Numero: 02 / 2011

Vetro, mille piani di pesantezza

Millevigne 2/2011*** Bottiglie più leggere, anche nel prezzo.

Carlo Macchi
Vetro, mille piani di pesantezza

La tua battaglia per le bottiglie leggere è fondamentale! I grandi corrieri ti fanno pagare a peso: se tutti i miei produttori usassero bottiglie più leggere lo sai quanto risparmierei e quanto risparmierebbero? Dal 15 al 20%!”. “Caro Macchi sono fiero di essere passato dalle bottiglie bordolesi da 500 gr a quelle da 450 gr. Lo feci principalmente per un motivo: avrei dovuto zavorrare eccessivamente il trattore per scaricare i bancali”. Bottiglie più leggere: se non vogliamo farne una questione di principio (ma dovremmo farlo!!) vediamola dal punto di vista del dio quattrino o della spudorata comodità. I due commenti qua sopra appartengono ad un importatore e ad un produttore di vino. Commenti del genere potrei riportarne a decine, anche perché (come è giusto) molti ci comunicano di aver adottato bottiglie più leggere perché così pubblicizzano la loro azienda. All’opposto potrei parlare del produttore biodinamico assolutamente convinto della sua missione, con tanto di cavallo per arare la vigna e sfalciatura a mano delle sue terre, che mi presenta una bottiglia quasi da un chilo (vuota) e che casca praticamente dal pero (allevato in maniera biodinamica naturalmente) quando gli faccio notare l’incongruenza. Quale incongruenza? Come può un produttore di vino che rispetta profondamente la terra e che per fare questo fatica 10 volte più degli altri affidarsi, per vendere il suo prodotto, a bottiglie pesanti, che hanno richiesto più materiale e più energia per essere prodotte e richiederanno più energia per farle arrivare in azienda, e poi farle ripartire da lì per tutto il mondo? Lo stesso mondo che lui vuole salvaguardare e che invece inquina perché più energia vuol dire anche più petrolio consumato per il trasporto (non solo TIR, ma anche navi e aerei), per l’eventuale riciclaggio o per la sua distruzione. Ma è proprio così difficile da capire? Sembra di sì. Quando non è difficile si arriva all’assurdo della produttrice che si dice solidale con la mia campagna salvo inviarmi campioni in bottiglie da slogatura di polso. Al momento che le ho fatto notare la cosa testualmente risponde “Sai Carlo, all’estero le vogliono così.” Quel “così” può essere scritto anche in un altro modo: “marketing” e qui casca l’asino. La paura di perdere anche un solo cliente perché non più abbindolato dalla bella bottigliona, riesce a smontare ogni velleità ecologica dei produttori. Di fronte al conto corrente non si discute: eppure proprio il conto corrente, dove tanti bei soldini potrebbero rimanere invece di essere trasformati in vetro, dovrebbe far capire ai produttori che è inutile e controproducente cercare di vendere vetro al posto del vino. Per fortuna vi sono diversi esempi contrari, ma nel mondo del vino imbottigliato di qualità (o che si reputa di qualità) più è pesante la bottiglia e meno è di pregio il vino. Più in particolare: maggiore è la voglia di sfondare, di bruciare le tappe, di farsi vedere e di vendere A PRESCINDERE dalla qualità del vino che imbottiglio, è più spingo sul packaging (chissà perché quando c’è puzza di fregatura si usano sempre termini inglesi) e quindi sulla bottiglia pesante. Nel mondo della grappa ad un certo punto era successo l’esatto opposto: più era leggera, eterea, diafana, praticamente incorporea la bottiglia di grappa e più (si pensava) il prodotto che c’era dentro era buono. Col vino invece più la bottiglia ricorda un pezzo d’artiglieria, da campagna ovviamente, meglio è. Al momento di scrivere quest’articolo sto aspettando un appuntamento dalla Saint Gobain, la più grande azienda che in Italia produce bottiglie per il vino. Al telefono il responsabile tecnico mi ha detto che doveva organizzare la cosa assieme al marketing (vedi sopra .) e siamo attualmente in contatto per coordinare questo incontro, di cui darò poi notizia su winesurf.it . Ma torniamo a noi, anzi a voi cari produttori. Molti di voi leggeranno quest’articolo mentre sono a Vinitaly. Lì si assaggia, si discute, si commenta,si commercia, si compra e si vende, ovviamente in bottiglia, la stragrande maggioranza del vino italiano. A questo proposito ho fatto un calcolo, basandomi su grandi numeri, ma credo abbastanza preciso: L’ISTAT per il 2009 quantifica in 27 milioni e mezzo di ettolitri (27.500.000) la sola produzione di vini DOC-DOCG-IGT.  Mettiamo che non tutti vadano in bottiglia: un 70% potrebbe essere un dato reale e condivisibile. Non sto adesso a farvi tutti i calcoli ma se tutte le bottiglie (ipotizzando un peso medio abbastanza basso, attorno ai 450 grammi) che servono per imbottigliare questo mare di vino diminuissero il loro peso solo del 10% si risparmierebbero oltre 115 milioni di tonnellate di vetro, pari a 420 volte il peso dell’Empire State Building . E questo solo con il 70% di DOCG-DOC e IGT e senza considerare tutti le bottiglie per i vini da tavola! Non vi sentite un bel peso sulla coscienza? Il peso dovreste sentirlo anche sul portafoglio perché continuando nei miei calcoli e considerando un costo medio a bottiglia in 0.25 € (prezzo medio per una bordolese sui 500 grammi, le bottiglie più pesanti costano molto di più… ma lasciamo stare), se grazie alla diminuzione del 10% del peso, il prezzo della bottiglia diminuisse solo del 5% tutto il settore risparmierebbe più di 32 milioni di euro!!!! Con questi 32 milioni di euro si potrebbe promuovere il vino in maniera molto più precisa e concreta, si potrebbero lanciare campagne nazionali di informazione, si potrebbero fare migliaia di corsi di avvicinamento al vino, insomma si potrebbero fare migliaia di cose invece che buttarli in vetro. Inoltre, cari produttori, quanta energia, (cioè petrolio, cioè inquinamento) ci vuole per creare, trasportare, stoccare, spostare, riciclare e eliminare l’equivalente di 420 grattacieli come l’Empire? Concludo con una nota relativa ai produttori di vini spumanti, che si sentono sempre non chiamati in causa perché le pressioni in bottiglia necessitano di pesi e strutture diverse. Penso sappiate che alcune grandi maison francesi hanno diminuito di 50 grammi il peso delle loro bottiglie, con grande soddisfazione loro, dei clienti e dei consumatori. Inoltre ci hanno imbastito sopra una sacrosanta campagna stampa e così hanno promosso al meglio i loro vini. Meditate, gente, meditate.
NdR: Carlo Macchi è giornalista, critico enologico e blogger. Il suo www.winesurf.it è tra i siti italiani più visitati dagli internauti.