Marzo 2021

BluVite, la rivoluzione in vigneto e in cantina

Il ruolo del microbiota del suolo nell’aumentare la resilienza della vite allo stress idrico, ripartire dal suolo e dalla radice per incrementare la qualità delle uve.

BluVite, la rivoluzione in vigneto e in cantina

In apertura: figura 1 e 2: Grappoli di Sangiovese tra Testimone e trattato con BluVite Red al 2° anno

Le evidenze dei Cambiamenti Climatici sono sotto i nostri occhi: lo scorso febbraio le temperature di 10 gradi sopra la media sono state un’ulteriore conferma del surriscaldamento globale; le scottature, l’uva a maturazione tecnologica senza aver raggiunto quella fenolica, le gradazioni zuccherine non commisurate all’acidità e quindi difficilmente gestibili, se non con aggravio di costi, per la produzione di vini di qualità.

BluAgri, dopo anni di test e la soddisfazione di migliaia di clienti, ha individuato il giusto protocollo per limitare i danni causati dai Cambiamenti Climatici: a seguito di uno studio sull’Adattamento della vite allo stress idrico, svolto in 3 aziende italiane (Bertani Domains, TreRose e Inama) in collaborazione con l’Università di Padova, ha ottenuto dei risultati eclatanti che confermano l’importanza del suolo e di un apparato radicale ben sviluppato per affrontare le sfide dei prossimi anni.

La funzione di BluVite sul microbiota del suolo è stata confermata anche da studi di sequenziamento del DNA, dove è risultato che il prodotto ha comportato nel suolo degli incrementi statisticamente significativi sull’alpha e beta diversity: è scientificamente provato che BluVite aumenta il numero di specie batteriche e la loro quantità.

Questo gioca un ruolo fondamentale nell’incremento della resilienza agli stress: maggior interazioni tra batteri e radice significano una maggiore crescita radicale, maggiore capacità di assimilazione di acqua e nutrienti con importanti e diversi vantaggi per i viticoltori, come evidenziato nello studio scientifico condotto con il Prof. Franco Meggio dell’Università di Padova.

(vedi  immagine in apertura, figure 1 e 2).

Le misurazioni effettuate con la camera di Scholander hanno infatti riportato un potenziale negativo inferiore da 2 a 3 bar rispetto al testimone (sia su leaf che stem potential), e questo ha comportato delle piante più idratate, con capacità fotosintetica maggiore e di conseguenza delle uve con minor presenza di scottature e con contenuti in antociani estraibili più elevati.

Fig. 3 e 4: Piante di Merlot testimone (standard) e trattato con BluVite Red al 3° anno

Questi importanti risultati sono arrivati anche all’attenzione di Jancis Robinson MW e Julia Harding MW: quest’ultima ha dedicato a BluVite un articolo, “A miracle in the vineyard?”, dove si riportano anche le testimonianze di aziende che hanno già utilizzato il prodotto nei loro vigneti, dalle italiane Antinori, Bertani Domains, Inama, Speri, Cecchetto, Oddero, Tramin e Gini fino alle californiane Daou e Beckstoffer.

I risultati ottenuti in diverse zone viticole del mondo (Italia, Francia, California, Brasile), con diversi contesti climatici, tipi di suolo, portinnesti e varietà, confermano l’efficacia di BluVite e lo rendono una valida soluzione per risolvere le problematiche connesse agli stress termici ed idrici.

 

Per maggiori informazioni sul prodotto contattateci qui https://bluagri.com/contattaci.html

Per l’articolo su JancisRobinson.com https://www.jancisrobinson.com/articles/miracle-vineyard

Per vedere il webinar in collaborazione con il Prof. Franco Meggio dell’Università di Padova https://youtu.be/_eHFHnjgqQI

 

** In Italia BluVite è distribuito in esclusiva da Ever srl info@ever.it 0421 200455