Settembre 2022

BLUVITE REVIVE: nuova vitalità al vigneto

BluVite Revive attiva i meccanismi biologici nel terreno per favorire lo stoccaggio delle riserve nel legno, viatico certo di una ripresa vegetativa senza brutte sorprese.

 

BLUVITE REVIVE: nuova vitalità al vigneto

L’annata 2022 verrà ricordata in Italia come la più calda e siccitosa da quando esistono le tecniche di rilevamento delle temperature. Una media di circa 2°C in più durante il periodo di crescita vegetativa (aprile – agosto) unito al 60% in meno di precipitazioni hanno determinato condizioni di stress climatico al limite della sopravvivenza per la vite.

Il carico produttivo nella fase di maturazione rappresenta un sink metabolico per la pianta, che concentra quasi tutte le proprie attività di accumulo proprio nei grappoli. Le alte temperature e la mancanza di acqua disponibile nel terreno portano a un arresto vegetativo, costringendo la vite a traslocare riserve dagli stock legnosi verso i grappoli. Superata una certa soglia determinata anche dall’uso o meno di accorte pratiche agronomiche (irrigazione, lavorazione superficiale del suolo, cimature, etc), tale flusso linfatico può pericolosamente invertirsi portando ad una diminuzione in peso degli acini causa la traslocazione di acqua dagli stessi grappoli al fusto e al tronco delle piante, per garantirne quantomeno la sopravvivenza e un minimo di attività metabolica. Questa situazione generalizzata sul territorio italiano ha determinato una carenza di sostanze di riserva per la vite, con il rischio di ripercussioni sull’attività di ripresa vegetativa.

Infatti, le riserve accumulate nel legno rappresentano l’unica fonte di energia metabolica su cui la vite fa affidamento per la ripresa vegetativa e l’iniziale allungamento dei germogli.

Dall’altro lato, le riserve amidacee vengono mobilizzate dalla pianta durante l’annata nel momento in cui si manifesti qualsiasi tipologia di stress, biotico o abiotico che possa compromettere la fisiologia e la funzionalità della chioma, limitando l’accumulo di fotosintetati (gelate primaverili, grandinate, stress multipli estivi, patogenesi, ecc.).

In questo specifico contesto agrario, una carente ricostituzione delle riserve può innescare problematiche di interesse sulla fisiologia vegetativa e produttività del vigneto e quindi sulla redditività aziendale:

  • nel breve termine, un’annata 2023 non all’altezza della potenzialità biologica del vigneto in termini di quantità e qualità della produzione
  • nel lungo termine, un depauperamento nutrizionale reiterato negli anni che comporta una diminuzione di longevità della vite e durabilità del vigneto in genere

Per questo motivo BluAgri, in questi anni di intenso lavoro di ricerca e sviluppo, ha studiato una soluzione specifica per la rivitalizzazione dei suoli vitati e la tonificazione delle viti post-raccolta da inserire con il protocollo Bluvite applicato nel corso della stagione vegetativa.

Il BluVite ReVive, prodotto specifico a base di Solfato di magnesio VT0RE, caolino e derivato di lievito selezionato FVA18, processate con tecnologia POWERED BY BLUAGRI.

BluVite ReVive si applica in un unico trattamento a partire dal post-vendemmia fino ai primi freddi invernali, alla dose di 10 Kg/ha al suolo lungo il sottofila. Con la sua azione unica è in grado di agire sui consorzi microbici autoctoni responsabili della maggior parte delle funzioni ecosistemiche del suolo. In questo modo si va a stimolarne la vitalità e favorire le consociazioni microbiche benefiche con le piante sia a livello di rizosfera (ambiente epifita) che a livello linfatico (ambiente endofita), migliorando la capacità di assimilazione e di rientro degli elementi nutritivi in pianta, indispensabili per la crescita e l’esplorazione attiva dell’apparato radicale.

Circa 450.000 tonnellate (l’equivalente di 100.000 ettari di suolo agrario) di biomassa microbica del suolo nell’ultimo anno stanno giovando del nostro lavoro…

Tutto questo si traduce in benefici unici per la vite in termini di fitness e performance, messi costantemente in luce dalle prove sperimentali con BluVite Revive effettuate da BluAgri.

Esemplificativa l’esperienza in due differenti parcelle vitate in produzione nell’autunno 2020 su due differenti zone e varietà, Merlot nella regione vitivinicola di Bordeaux in Francia, Glera in zona Susegana (TV).

In entrambi i casi la parcella vitata è stata divisa fra un blocco trattato e uno non trattato secondo adeguato protocollo sperimentale.

Nel caso studio Merlot, si è considerato, per entrambe le tesi, il contenuto di zuccheri, di macroelementi e di oligoelementi nel legno di potatura invernale espressi in percentuale di massa fresca, sia per l’inverno 2019/2020 (Pre-Trattamento) che per l’inverno 2020/2021 (Post-trattamento con BluVite ReVive).

Per quanto riguarda lo zucchero, si è considerato sia lo zucchero totale, sia nel dettaglio la sua frazione solubile e la sua frazione amidacea, mentre per gli elementi si è considerato principalmente l’azoto (Figura 1)

Figura 1 – Confronto analisi del legno fra controllo e BluVite ReVive pre e post-trattamento

 

Per quanto riguarda gli zuccheri è interessante notare come da un anno all’altro il controllo diminuisca significativamente il contenuto di zuccheri totali e soprattutto di zuccheri solubili, mentre il trattato BluVite ReVive, pur mantenendo stabile la riserva amidacea è in grado di incrementare gli zuccheri totali grazie a un incremento sostanziale degli zuccheri solubili, fondamentali per la ripartenza durante la stagione primaverile.

Interessante anche il caso dell’azoto, elemento chiave per il metabolismo della pianta, che partendo da una dotazione identica nell’anno precedente al trattamento, vede un incremento sensibile per il BluVite ReVive fino a un +6 % rispetto al controllo.

Nel caso studio Glera si è messo in luce l’impatto del trattamento con BluVite ReVive (autunno 2020) sulla stagione di crescita successiva all’applicazione (stagione 2021), per evidenziare come questa differenza di accumulo di riserve post-vendemmiale si traduca in una migliore performance vegeto/produttiva per la vite.

In Figura 2 si prendono a riferimento tre parametri indicativi dello stato nutrizionale del vigneto.

Il trattato BluVite ReVive presenta durante la stagione di crescita germogli mediamente più lunghi ed uniformi, un valore SPAD più alto e un contenuto azotato nelle uve sensibilmente più elevato a fronte di una situazione di scarsità intrinseca della parcella presa in esame.

Figura 2 – Confronto fra controllo e trattato su lunghezza germogli, SPAD e APA nelle uve a maturazione

 

Le due prove in sintesi (figura 3) evidenziano l’efficacia del trattamento con BluVite ReVive in post-raccolta e gli effetti positivi sulla capacità fotosintetica della pianta e il miglior accumulo di riserve sia per lo stock invernale, ma anche per le esigenze produttive dell’annata di riferimento.

Figura 3 – Sintesi risultati dai due casi studio di trattamento autunnale stagione 2020/21

 

BLUVITE REVIVE | L’opportunità per affrontare in modo economico e sostenibile una viticoltura in continua evoluzione.

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