Maggio 2021

Chianti Classico Connection, la trasformazione per il “dopo pandemia”

Una formula ibrida per l’Anteprima del Gallo Nero, ma anche la carta geoviticola, la Chianti Classico Card e il Premio Gambelli che torna nel Chianti Classico

Chianti Classico Connection, la trasformazione per il “dopo pandemia”

di Alessandra Biondi Bartolini

Riparte anche l’Anteprima fiorentina del Chianti Classico con tante novità, digitali e non, sviluppate dal Consorzio per il nuovo corso del post pandemia: un’occasione per trovare nuovi strumenti e soluzioni utili ad avvicinare i produttori a operatori, wine lovers ed enoturisti.

La prima novità è la formula dell’Anteprima fiorentina del Gallo Nero che dalla tradizionale Chianti Classico Collection diventa Connection e unisce con formato ibrido, di degustazioni riservate alla stampa e collegamenti online per dialogare con i produttori, gli eventi in presenza che si sono tenuti contemporaneamente non solo a Firenze ma anche a Chicago, Londra e New York e che saranno seguiti tra la fine di maggio e il mese di giugno anche da Monaco e da Tokyo.
Un’edizione globale quindi che ha permesso agli operatori di tutto il mondo, separati dal distanziamento sociale e dalle limitazioni dei voli aerei, ma uniti attraverso le interazioni in rete, di degustare le oltre 400 etichette presentate, vini in anteprima della vendemmia 2020, Chianti Classico annata, Riserva e Gran Selezione, oltre a una selezione di 35 etichette di Vin Santo del Chianti Classico.
Anche la location cambia. In una città come Firenze che sicuramente non manca di luoghi e suggestioni, ma che nel momento di profondissima crisi è impegnata a trovare nuove soluzioni e un modello nuovo di offerta turistica, è di cruciale importanza valorizzare di più alcuni tesori nascosti e meno conosciuti, come appunto il Chiostro grande del Museo di Santa Maria Novella, il convento domenicano del XIV secolo adiacente all’omonima basilica, che quest’anno ha ospitato il il Gallo nero e i suoi vini.
I risultati del Chianti Classico nei mercati
La produzione del vino toscano del Gallo Nero è destinata prevalentemente ai mercati esteri che assorbono ogni anno, su un totale di 150 paesi, l’80% del prodotto con gli USA che da soli raggiungono il 33% delle vendite totali. Rapporti molto consolidati che anche con la pandemia non si sono affievoliti grazie anche alle attività promozionali online, all’e-commerce e alla capacità di differenziazione delle aziende sui diversi canali di vendita, compreso quello fondamentale della GDO sia sui mercati interni che esteri.
E se il 2020 si è chiuso con una perdita dell’8%, il primo quadrimestre del 2021 ha fatto registrare un segno nettamente positivo con un +31% di bottiglie vendute (circa 11 milioni), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e superiore anche al 2019. Confermano la loro importanza le due tipologie Premium, Riserva e Gran Selezione, che nel 2020 hanno rappresentato, congiuntamente, il 44% della produzione e il 55% del fatturato (fonte Maxidata).
Il 2020 in vigna
Con una produzione di 266.000 hl la vendemmia 2020 del Chianti Classico ha visto un calo rispetto a quella precedente (306.000 hl nel 2019) accompagnato da un andamento stagionale favorevole a uve e vini di ottima qualità.
Inverno asciutto e mite e primavera fresca e piovosa hanno permesso uno sviluppo vegetativo regolare. L’estate calda ma priva di eventi estremi e picchi di calore, così come di condizioni predisponenti allo stress idrico, hanno poi favorito una buona maturazione delle uve.
Complice per la realizzazione di un’ottima annata anche il maggior tempo che i produttori hanno potuto dedicare alla cura diretta del proprio vigneto come afferma il presidente del Consorzio Giovanni Manetti “A causa della pandemia, senza viaggi all’estero e altri impegni di rappresentanza (come la partecipazione alle fiere di settore o agli eventi promozionali), mai come quest’anno i viticoltori del Chianti Classico hanno avuto la possibilità di concentrarsi sugli aspetti produttivi e dedicare molto più tempo alla cura del vigneto. L’obiettivo che tutti noi viticoltori del Gallo Nero ci siamo posti è quello di produrre il miglior vino della nostra carriera: che sia questo il ricordo che ci porteremo appresso tra qualche anno, quando apriremo delle eccezionali bottiglie della vendemmia 2020.”
Vigneti, borghi e paesaggio: mappe immersive e qualità per l’enoturista
Per mantenere il contatto con il proprio pubblico e permettere a tutti, in modo reale e virtuale, di immergersi nel territorio ed esplorarne le bellezze e le peculiarità, il Consorzio del Chianti Classico ha sviluppato due nuovi strumenti digitali e una nuova proposta enoturistica.
Trentasette immagini panoramiche delle valli, le colline e i comuni della regione sono accessibili
dalla pagina “comuni” del sito ufficiale del Consorzio e navigabili in modo semplice e intuitivo, per dare così la possibilità ad appassionati e professionisti, anche in tempi di restrizioni alla circolazione delle persone, di calarsi nel paesaggio e di (ri)vivere emozioni fino a ieri comuni e oggi più che mai rare e preziose.
Ma non è tutto. Da oggi sarà finalmente possibile parlare anche di geologia in modo chiaro e comprensibile, grazie alla carta geoviticola della denominazione: approfondita, accurata e allo stesso tempo semplice nell’approccio grazie alla suddivisione in 11 unità cartografiche individuate avendo in mente prima di tutto la vite, il suo rapporto con i suoli e la geologia. Frutto della collaborazione con Simone Priori dell’Università degli Studi della Tuscia e Alessandro Masnaghetti, la carta geoviticola è uno strumento nato con il preciso scopo di fornire a produttori, professionisti e appassionati un linguaggio comune per comunicare un argomento di così grande importanza come è appunto la geologia.
E infine la Chianti Classico Card, una sorta di lasciapassare nel mondo del Gallo Nero: acquistandola il turista e l’appassionato potranno scegliere fra oltre 200 esperienze offerte da più di 100 aziende viticole e olivicole del territorio che hanno aderito al progetto, degustando i prodotti a marchio Gallo Nero e visitando i tesori artistici e architettonici che si trovano tra le colline tra Firenze e Siena.
“Promuovere il Chianti e le cantine del Consorzio Vino Chianti Classico – ha sottolineato l’assessora al Turismo del Comune di Firenze Cecilia Del Re – rappresenta un’occasione importante per valorizzare l’enoturismo e, in particolare, una nuova forma di turismo esperienziale outdoor idonea ad aiutare la ripartenza dei flussi in questo momento storico”.
“Lavorando sul rafforzamento della rete istituzionale, della collaborazione tra i comuni fiorentini e senesi, abbracciati dai territori del Chianti Classico, – ha dichiarato il sindaco Roberto Ciappi, coordinatore dell’Ambito Turistico Chianti – operiamo a sostegno delle nostre comunità e del tessuto economico che necessita di risposte concrete soprattutto in questo momento storico così complesso, segnato dagli effetti negativi della pandemia. La sfida è cooperare, attivare sinergie e mettere a sistema tutte le risorse che qualificano e internazionalizzano il brand Chianti. Vogliamo fare la differenza integrando le tante anime del Chianti, intrecciando professionalità dell’accoglienza, strumenti innovativi e tecnologici della cultura digitale, qualità del buon vivere”.
Il Premio Gambelli torna nel Chianti Classico
Premio Gambielli 2021L’Anteprima di Chianti Classico Connection è stata anche l’occasione per la premiazione del vincitore del Premio Gambelli, il concorso per il miglior enologo under 40 in grado di interpretare il lascito del maestro indiscusso del Sangiovese scomparso nel 2012.
Il premio, promosso come ogni anno da ASET – Associazione Stampa Enogastroagroalimentare Toscana – e dal network IGP, è stato attribuito al toscano Alessandro Campatelli (nella foto), enologo e direttore generale della cantina “Riecine” di Gaiole in Chianti (Siena) “Sono orgoglioso – ha spiegato il vincitore – perché per me Giulio Gambelli è sempre stato una figura di riferimento, costantemente presente lungo la mia formazione e negli aneddoti che hanno accompagnato il mio cammino professionale”.