Maggio 2023

Co(u)ltura, vino e letteratura nel nuovo festival che guarda oltre il Prosecco

Sulle colline patrimonio Unesco la prima edizione di una manifestazione unica nel suo genere, per vivere il vino in una dimensione co(u)lturale

Co(u)ltura, vino e letteratura nel nuovo festival che guarda oltre il Prosecco

di Emiliano Gucci

Un luogo incantato, sospeso nel tempo, tra le mura del castello San Salvatore di Susegana, immersi nelle colline Patrimonio Unesco che danno linfa a uno dei vini più amati al mondo; la forza e la lungimiranza del Consorzio che lo rappresenta, quello del Prosecco Superiore Conegliano Valdobbiadene, sempre più impegnato su temi quali territorialità, sostenibilità, identità, qualità. E cultura. Dunque, al loro cospetto, un connubio antico quanto il sapere umano: vino e parola, viticultura e letteratura come elementi di eccellenza nello stesso, preziosissimo bagaglio. Ecco la sintesi  di ciò che incarna Co(u)ltura, festival voluto dal suddetto Consorzio nei suddetti spazi, tenutosi tra il 6 e il 7 maggio e festeggiato da un pubblico curioso, partecipativo, disponibile a dividersi tra i banchi dei vini (in degustazione le nuove annate del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG di oltre 30 aziende) e quelli dei libri, tra masterclass tematiche e presentazioni a diretto contatto con gli autori.

Festival Co(u)ltura«Un’occasione straordinaria per vivere il vino nella sua dimensione migliore, quella culturale» ha dichiarato il curatore del festival Alessandro Torcoli, già direttore di Civiltà del bere; «È la prima volta che un Consorzio decide di andare oltre la dimensione promozionale del proprio vino per restituire al pubblico occasioni di riflessione autoriale», con la possibilità di uscirne arricchiti «non solo per quanto concerne i sensi». Vino quindi percepito come parte integrante della nostra ricchezza storica, vino la cui millenaria produzione ha perfezionato sapienze, ridisegnato paesaggi, definito comunità ed elevato un Paese, l’Italia, sul tetto del mondo. «Per il programma di questa prima edizione abbiamo effettivamente sparato alto», riconosce Torcoli, «invitando autori che relazionassero sui vari aspetti del vino», si veda il professore Attilio Scienza per la viticultura, il presidente OIV Luigi Moio per l’enologia, Daniele “DoctorWine” Cernilli per la critica ma anche Slwaska Scarso in tema marketing, Mike Veseth su macroeconomia e mercati globali; con Sandro “Mr. Amarone” Boscaini si è parlato di nuovi modelli d’impresa, Gad Lerner ha infine dialogato con Alberto Grandi in merito all’origine delle Denominazioni. In parallelo sono state allestite due mostre, una dedicata ai manifesti pubblicitari nella prima metà del ‘900, complice il Museo nazionale Collezione Salce di Treviso, l’altra per immergersi ancor più nella specificità dell’ambiente, affiancati da filari e storie del comprensorio. Un suggestivo video mapping ha quindi ammantato la corte del castello con le più iconiche immagini della storia consortile, avvolgendo gli spettatori in un racconto tra valore del passato e prospettive sul futuro.

«L’evoluzione ideale per quello che era Vino in Villa», ha dichiarato la presidente del Consorzio Elvira Bortolomiol, «evento che volevamo rinnovare, allargare, trovando un modo più coinvolgente per proporre il nostro prodotto». Missione compiuta. «Siamo contenti nel vedere un pubblico di alto livello, pronto a farsi sorprendere dai molteplici spunti di approfondimento e intrattenimento offerti». Una manifestazione unica nel suo genere, «la prima in Italia, probabilmente in Europa», apprezzabile nella novità quanto nella sua radice classica, si direbbe atavica: vini e letteratura quale sodalizio in soccorso all’essere umano, poiché «il vino eleva l’anima e i pensieri», come garantiva Pindaro già 500 anni prima di Cristo. Ma per l’occasione potremmo restare assai più vicini, nella storia e nella geografia:

Leggeri ormai sono i sogni,

da tutti amato

con essi io sto nel mio paese,

scrive il grande Andrea Zanzotto che ben conosceva il valore di questi mestieri e di queste terre, le sue:

Le colline sono per prime

al traguardo madido dei cieli.