Lorenzo Tablino
Una violenta grandinata ha distrutto, nell’arco di pochi minuti, tra le 14 e le 15 del giorno 6 luglio vaste zone coltivate nel Torinese, nel Roero e nelle Langhe con forti i danni alle coltivazioni orticole, ai noccioleti e ai vigneti. Alcune stime indicano perdite dal 70 al 100%.
Danni anche le abitazioni, con tetti divelti e ai veicoli. Segnalati anche sradicamento di alberi, con rami finiti sulle carreggiate delle strade e conseguente occlusione dei canali di scolo.
Per il settore viticolo la grandine non ha colpito la zona DOCG del Barolo e del Doglianese, mentre i grandi cru del Barbaresco DOCG risultano in parte colpiti.
Domenica scorsa a Cortemilia il Presidente regione Piemonte Cirio ha incontrato i rappresentanti delle istituzioni e degli agricoltori per fare il punto sulla situazione: “È un evento eccezionale nella sua eccezionalità, per questo la Regione metterà in campo anche risorse proprie per non lasciare indietro nessuno”. Anche il ministro Lollobrigida ha garantito il supporto del Governo.
In una nota il Consorzio di Tutela Barolo, Barbaresco, Alba, Langhe e Dogliani precisa di non rilasciare stime provvisorie dei danni: “Per rispetto di chi ha subito danni, per rispetto di chi dovrà lavorare di più per gestire il vigneto e garantirsi una vendemmia e per rispetto di chi non ha subito conseguenze, come Consorzio di tutela non rilasceremo stime di danni. Considerando la fase fenologica della vite attuale, i risultati di quanto successo saranno manifesti e chiari, come sempre, solo al momento della vendemmia”.
Riportiamo ora la testimonianza di un viticoltore interessato: Mario Sandri – Madonna di Como – Alba.
“Verso le 14 il cielo improvvisamente si è inscurito e dopo un po’è iniziato a cadere la pioggia, seguita da grandine, con una intensità e una forza mai viste. Cadevano chicchi grossi coma uova e in direzione obliqua, pertanto colpivano i filari di viti, disposti in pendenza sulle colline, ad angolo retto. L’impatto con i grappoli era ancor più micidiale a causa il forte vento.
Danneggiato pure il legno delle viti, pertanto i danni li avremo anche nel 2024”.