Novembre 2022

Il Club Consorzio del Buttafuoco Storico ha presentato a Identità Golose Milano l’annata 2017

E’ stata una serata doppiamente celebrativa quella che si è tenuta martedì 15 novembre a Identità Golose Milano per presentare l’ultima annata in commercio del Buttafuoco Storico, in abbinamento ai piatti del neostellato chef Federico Sgorbini del ristorante Lino di Pavia

Il Club Consorzio del Buttafuoco Storico ha presentato a Identità Golose Milano l’annata 2017

di Monica Massa

Una platea  attenta e numerosa  ha partecipato alla Masterclass  di martedì 15 novembre  condotta dal Vicepresidente del Club Consorzio del Buttafuoco Storico Giulio Fiamberti per degustare  l’ultima annata in commercio di questo vino  così particolare.  “Al buta me al feüg”, in dialetto lombardo “brucia come il fuoco”: è sufficiente il nome a indicare le caratteristiche del Buttafuoco Storico, vino rosso potente, particolare e tranchant rispetto alle caratteristiche abituali della tradizione vitivinicola dell’Oltrepò Pavese, dove prevale generalmente il vino di pronta beva, mosso e amabile.

Il Buttafuoco Storico si ottiene dalla vinificazione congiunta di Croatina, Barbera, Uva Rara, Ughetta di Canneto o Vespolina, tutte uve autoctone, coltivate su una superficie di soli 22 ettari, a cavallo tra i torrenti Versa e Scuropasso nei comuni di Canneto Pavese, Montescano, Castana e parte dei comuni di Broni, Stradella, Cigognola, Pietra de’ Giorgi. Vino emblematico già a partire dalla bottiglia “consortile” ambasciatrice del Buttafuoco Storico nel mondo con la speciale cuvèe, ottenuta attraverso un blend di differenti partite di vino atte a divenire Buttafuoco Storico.

Un gruppo unito nella promozione e nelle scelte di cantina

Il Club del Buttafuoco Storico nasce nel 1996, ed è un sodalizio, una libera associazione fra produttori intenzionati a valorizzare il Buttafuoco Storico. L’obiettivo è quello di collaborare nella ricerca delle caratteristiche storiche, nella selezione delle vigne più vocate, nella produzione controllata e nella promozione del Buttafuoco Storico. Il Club si è dato un regolamento molto rigido per la selezione delle uve e la gestione in cantina, allo scopo di elevare la qualità di un prodotto che vuole essere ambasciatore nel mondo dell’intero territorio dell’Oltrepò Pavese e che rappresenta un unicum in quanto è ottenuto dalla  vinificazione delle quattro uve obbligatoriamente in maniera congiunta un unico vaso vinario, cui segue  la permanenza in botti di rovere per almeno 12 mesi e l’affinamento nella Bottiglia Storica. . La Doc Buttafuoco Storico è tutelata dal consorzio di Tutela  dell’Oltrepò Pavese, di cui tutti i 18 produttori fanno parte, con una produzione annua che si attesta attorno alle 90.000 bottiglie.

Ogni anno, dall’annata 2011, il Club sceglie un enologo a cui affidare l’assemblaggio di partite di vino atte a divenire Buttafuoco Storico per creare la cuvée speciale rappresentativa del territorio e ambasciatrice nel mondo di questo vino così particolare.  Le quantità dei differenti vini, così come le proporzioni, non sono definite da parametri fissi, ma variano di anno in anno, a seconda di ogni singola vendemmia e secondo la mano dell’enologo. Michele Zanardo ha firmato l’ultima annata in commercio, la 2017. Classe 1977, veneto, enologo, Vicepresidente Vicario del Comitato Nazionale Vino DOP e IGP e professore a contratto di Legislazione Vitivinicola presso l’Università di Padova, Zanardo ha lavorato per condensare in un calice tutto il potenziale del Buttafuoco storico che si presenta nella bottiglia consortile de I Vignaioli del Buttafuoco Storico.

Un gruppo di produttori riuniti nel Club Consorzio del Buttafuoco Storico, a sottolineare i legami professionali e di amicizia, per questo particolare vino la cui denominazione Buttafuoco Doc è tutelata dal Consorzio Tutela Vini Oltrepò pavese. Dunque non contrapposizioni ma sovrapposizioni di un lavoro di promozione teso a valorizzare il territorio dell’Oltrepò Pavese da un punto di vista vitivinicolo, storico e culturale.

La nuova annata 2017

Nella masterclass di martedì 15 novembre rivolta alla stampa, sommelier e operatori Ho,re.ca.  e condotta da Giulio Fiamberti si sono potute confrontare le produzioni dell’annata 2017 nelle differenti Cru dei singoli vignaioli: ciascun Buttafuoco Storico infatti riporta orgogliosamente in etichetta il nome della vigna da cui lo si produce e che lo definisce, nella sua diversità, da quello delle altre, per poi passare invece all’annata 2016 consortile, la speciale cuvée frutto di un blend di vini. Quest’ultima nello scambio di opinioni sembra essere stata la bottiglia maggiormente apprezzata in generale.

Si sono poi degustate annate più vecchie che hanno evidenziato l’evoluzione in positivo del Buttafuoco Storico, un vino che il presidente Davide Calvi ci tiene a rimarcare come “vino gastronomico” e che negli anni mantiene un corpo che pur nella sua alcolicità marcata si presenta di estrema eleganza per l’equilibrio tra acidità e tannini.

 Buttafuoco Storico vino “gastronomico”

La vocazione del Buttafuoco Storico di essere un vino da bere in accompagnamento al pasto, “un vino gastronomico”,  è stata ben esibita in finale di serata con la cena al ristorante Identità Golose Milano con i piatti dello Chef  Federico Sgorbini del ristorante Lino di Pavia, di fresca nomina 1 stella Michelin. Non è un caso che i Vignaioli abbiano voluto essere affiancati da un ristorante che utilizza le materie prime del territorio pavese: cipolla di Breme, tartufo nero dell’Oltrepò, maialino della Lomellina per citare solo alcuni degli ingredienti presentati dallo Chef stellato. In abbinamento ai piatti differenti millesimi della cuvèè consortile, frutto – ci piace ripeterlo- di un blend di vini della stessa annata,  a consolidare lo spirito di gruppo e la volontà di essere ambasciatore di un territorio.

Da sx Giulio Fiamberti, chef Federico Sgorbini, Davide Calvi e Armando Colombi, direttore del Consorzio

Degustando Il Buttafuoco Storico del 2012, quando il Club era solo agli albori, si è potuto comprendere appieno quanti sforzi siano stata fatti per migliorare la piacevolezza  di questo vino che nonostante il grado alcolico importante dovuto anche al cambiamento climatico ha abbandonato nel corso degli anni note un po’ troppo legnose acquisendo maggiore eleganza, nonostante il grado alcolico elevato dovuto in parte anche ai cambiamenti climatici.

Sicuramente il Veliero, simbolo del Buttafuoco Storico, ha spiegato le vele e andrà sempre più lontano.

Organico del Consorzio

Presidente: Davide Calvi

Vice – Presidente: Fiamberti Giulio

Direttore: Armando Colombi

Consiglio D’Amministrazione

Graziano Calvi

Tommaso Cavalli

Pierluigi Giorgi

Marco Maggi

Umberto Quaquarini

CONSORZIO CLUB DEL BUTTAFUOCO STORICO

Fraz. Vigalone 106 Canneto Pavese (PV)

www.buttafuocostorico.com