Monica Massa
La rivoluzione rosa sulla sponda orientale del Lago di Garda, in territorio veneto, iniziata quasi dieci anni fa con l’abbandono delle uve internazionali e l’obbligo in disciplinare del 95% di uva corvina e almeno il 5% di rondinella nella produzione del vino Chiaretto di Bardolino, ha mostrato i successi raggiunti offrendo alla stampa di settore una due giorni di degustazioni e masterclass presso l’hotel Caesius Thermae e SPA Resort a Bardolino.
Prodotto nella versione ferma e in versione spumante (sia autoclave che metodo classico), il Chiaretto di Bardolino è leader nel settore del vino rosa “fermo” italiano, con una produzione di circa 10 milioni di bottiglie all’anno. Viene venduto principalmente in Italia e Germania. Seguono Francia, Scandinavia, Regno Unito, Paesi Bassi, Stati Uniti e Canada, ma stanno crescendo altre destinazioni, come il Giappone.
Trovare una identità precisa attraverso le uve autoctone, organizzare degustazioni di annate recenti e di millesimi più vecchi, anche confrontandoli con vini rosati di altre regioni vitivinicole (Mosella, Rioja, Provenza) si è dimostrato estremamente interessante per capire quali sono gli obiettivi e dare uno stile preciso al vino rosa, il Chiaretto, che identifica il territorio. La volontà di utilizzare il prodotto come emblema della sponda veronese del lago di Garda è stato portato a compimento nella primavera del 2021, con la modifica del disciplinare di produzione, con cui la denominazione ha adottato ufficialmente il nome Chiaretto di Bardolino, rimarcando ancora di più la forte identità del vino rosa veronese.

I 22 spumanti (metodo classico e metodo Martinotti) e i 56 Chiaretto fermi 2022 che si sono degustati nella tasting room hanno rivelato una identità precisa che però non si caratterizza propriamente alla vista con il colore rosa (una buona percentuale viravano verso il giallo), quanto piuttosto nel voler esaltare le caratteristiche olfattive e gustative dell’uva corvina, varietà autoctona veronese, ora utilizzata fino al 95% nell’uvaggio, fatta salva una quota minima obbligatoria del 5% di rondinella, entrambe molto povere di antociani, per cui vi è una naturale vocazione alla produzione di vini di colore chiaro.
La volontà del Consorzio, come emerge dalle dichiarazioni del Presidente Franco Cristoforetti, è di ambire non a una omologazione del prodotto ma a rivendicare piuttosto l’identità del Chiaretto attraverso le varietà autoctone (Corvina e Rondinella) e gli aspetti olfattivi e gustativi che le caratterizzano, con le loro note di agrumi e di erbe aromatiche e la sapidità spiccata dovuta al suolo morenico su cui insistono i vigneti.
Ora la nuova sfida è il progetto Chiaré Rosé, il Chiaretto in versione Spumante, che verrà presentato durante il fuorisalone di Vinitaly. Le bollicine rosa del Chiaré Rosé, Chiaretto di Bardolino Spumante, avranno una regia unica di vendita, gestita dal Corsorzio e debutteranno in esclusiva a Vinitaly and The City, il fuorisalone di Vinitaly che coinvolgerà il centro storico della città di Verona dal 31 marzo al 3 aprile.
Lo Spumante extra dry metodo Martinotti sarà in vendita all’interno di insegne accuratamente selezionate del Nord e del Centro Italia, per il momento nelle province di Firenze, Pisa, Siena, Lucca, Pistoia, Arezzo, Torino e Savona, per poi espandersi ad altri territori.
“Il Chiaretto di Bardolino, dopo essersi imposto come leader nazionale tra i vini rosa – dichiara Franco Cristoforetti, presidente del Consorzio di Tutela del Chiaretto e del Bardolino –, con il progetto Chiaré Rosé avvia lo sviluppo della versione spumantizzata, nata oltre 25 anni fa ma rimasta a lungo circoscritta al solo consumo locale. Oggi le aziende che propongono lo Spumante nella denominazione sono 25, con una produzione annua di 300mila bottiglie. Nel prossimo triennio il Consorzio si prefigge l’obiettivo di sfiorare i 3 milioni di esemplari, distribuendoli nei principali canali di vendita fino a coprire l’intero mercato nazionale”.
Chiaré Rosé è un marchio esclusivo di proprietà del Consorzio di Tutela del Chiaretto e del Bardolino.