Monica Massa
Foto di Doriana Sabatelli
L’apertura ufficiale della tre giorni di incontri “Le storie del vino” che ha animato il borgo e il Castello di Tagliolo Monferrato (AL) è stata l’occasione, nella serata di venerdì 15 settembre, per ricordare Stefano Ferrando, il sommelier AIS scomparso tre anni fa e che tanto si è impegnato per la promozione del Dolcetto d’Ovada e nell’attività dell’Enoteca Regionale. Il premio a lui intitolato, giunto alla IV edizione, è stato conferito a Maurizio Gily, direttore di Millevigne fino al 2018, agronomo e divulgatore scientifico, che è stato tra i relatori, nella stessa serata, dell’incontro a cura dell’Enoteca di Ovada “La Vigna intorno al bosco”. A moderare il dibattito che si è svolto nel salone delle feste del Castello di Tagliolo Danilo Poggio, direttore di GRP TV. Oltre a Maurizio Gily, gli interventi di Stefano Lorenzi, arboricoltore e tree climber e di Carlo Macchi, direttore di Winesurf, hanno evidenziato come l’Ovadese con il suo alternarsi di vigne, campi coltivati e boschi rappresenti, al contrario di altre zone del Piemonte molto più blasonate per la produzione vitivinicola, un buon esempio di mantenimento della biodiversità. Carlo Macchi ha lanciato una proposta ai viticoltori del territorio (ne erano presenti diversi oltre al Presidente del Consorzio dell’Ovada Daniele Oddone) affinché si presentino uniti sui mercati con la bottiglia leggera e dunque più sostenibile.
Mario Arosio presidente dell’Enoteca di Ovada e Mauro Carosso presidente AIS Piemonte a conclusione di serata hanno ricordato, con Maurizio Gily, la passione e l’amore dell’amico Stefano Ferrando per l’Ovadese e il Dolcetto, ribadendo come i riconoscimenti e i successi raggiunti negli ultimi anni siano in gran parte merito suo.
