di Monica Massa
Giovedì 6 luglio a Costigliole d’Asti il progetto NoviAgri che il Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato porta avanti da tre anni ha raggiunto un nuovo importante step con la prima prova in campo, nei vigneti di Cascina Castlet di Mariuccia Borio, del prototipo di atomizzatore in grado di gestire e calibrare l’erogazione del prodotto fitosanitario in base al volume e alla densità della chioma, interrompendo il flusso in corrispondenza di fallanze senza ritardo, grazie a un sistema avanzato di sensoristica.

La giornata, che ha avuto una partecipazione di molto superiore alle aspettative degli organizzatori, è stata anche l’occasione della prima uscita ufficiale del nuovo Presidente del Consorzio, Vitaliano Maccario dell’azienda Pico Maccario di Mombaruzzo, che ha ringraziato il past president Filippo Mobrici per aver fortemente appoggiato e sostenuto questo progetto : “Grazie a Mobrici e alla sua lungimiranza nel volere fortemente questo progetto il nostro territorio può senz’altro dirsi all’avanguardia e io sono onorato e orgoglioso di esserne ambasciatore perché stiamo facendo un lavoro straordinario”.
Il progetto NoviAgri è iniziato nel 2020 e ha come obiettivo il controllo delle malattie nel vigneto grazie all’uso di tecnologie innovative.
Paolo Gay (Università degli Studi di Torino DiSAFA, Meccanica Agraria) ha evidenziato come l’Intelligenza Artificiale stia rivoluzionando molto l’approccio in viticoltura e di come anche gli scenari nell’arco di soli tre anni siano molto mutati. La tecnologia si è evoluta e la prima fase del progetto, oggetto di un precedente convegno , sull’utilizzo dei droni per individuare patologie e stress idrico si sta evolvendo per cercare di affinare le capacità dei droni con una visione non solo dall’alto ma laterale, con l’obiettivo non solo di discriminare le zone sane e malate del vigneto ma anche di individuare la patologia (FD e/o mal dell’Esca).

Per combattere le patologie in viticoltura , come ha ricordato Paolo Marucco (Università degli Studi di Torino DiSAFA, Meccanica Agraria) da qui al 2030 l’UE impone di ridurre del 50% l’uso degli agrofarmaci, un obiettivo che in realtà non è così difficile da raggiungere in quanto studi fatti hanno evidenziato come in corso di trattamento “meno del 50% della sostanza arriva a segno; più lo stato vegetativo è precoce , più si verifica una dispersione con deriva”.
Sulla base di queste considerazioni basate non solo sugli obblighi imposti da Farm to Fork ma anche dalla necessità di ottimizzare i trattamenti limitando al minimo la dispersione al suolo e nell’aria del prodotto fitosanitario, per la tutela dell’operatore, di chi abita in prossimità, dell’ambiente in generale ma anche per un risparmio di sostanza attiva e di acqua, si è arrivati alla realizzazione del prototipo di macchina irroratrice del progetto NoviAgri.
La realizzazione del prototipo è stata curata dall’azienda Spezia dell’Ingegnere Giancarlo Spezia e depositaria del marchio Tecnovict. “Durante la mia carriera ne ho fatti tanti di progetti innovativi – ha esordito Giancarlo Spezia- e questo è sicuramente uno dei migliori in quanto nato per volontà di un Consorzio che ha dimostrato una lungimiranza pazzesca e che ci ha portati a qualcosa di veramente concreto. C’è stato tra tutti i partecipanti al progetto uno spirito di collaborazione che non avevo mai visto”.

La prerogativa della macchina è che il kit che gestisce in maniera intelligente i flussi (diaframma per regolare il flusso d’aria in base alla vegetazione, erogazione con valvole montate sugli ugelli che regolano quantitativo di acqua e dimensioni delle gocce, deflettori in grado di operare anche con pendenze evitando la deriva) può essere montato anche su un atomizzatore esistente, con un notevole risparmio per il viticoltore.

La concretezza dei risultati di questa ricerca è stata sottolineata anche da un altro attore del progetto, Paolo Mollo di CSP – Innovazione nelle ICT, che ha sviluppato una APP che aiuta l’operatore a utilizzare al meglio il kit per la distribuzione e che può essere utilizzata anche sugli atomizzatori tradizionali. Il passo successivo sarà quello di perfezionare l’app, mettendola a servizio dei viticoltori e rendendola facilmente fruibile da ogni telefono, in modo da poter supervisionare in ogni momento ciò che accade ad ogni vite.
L’intero kit sarà presto disponibile, aprendo una nuova frontiera per la sostenibilità in viticoltura.
Foto di Monica Massa