Testo e foto di Gabriela Tirino
E’ stato il suolo il protagonista del secondo appuntamento settembrino di Circonomia, il Festival Internazionale dell’economia circolare e della transizione economica che si svolge ad Alba.
Paola Genta, moderatrice dell’appuntamento, ha introdotto il talk ricordando un dato ormai acclarato: ci vogliono 2000 per rigenerare 10 cm di suolo, quindi di fatto si tratta di una risorsa non rinnovabile.
“Quando camminiamo sul terreno, quando lo coltiviamo – ha detto Don Domenico Cravero sacerdote, psicoterapeuta di Terramia, una onlus che promuove la rigenerazione sociale e la solidarietà ambientale – dobbiamo ricordarci che il suolo è vivo. E’ materia viva che fa vivere, non solo perché ci offre da mangiare, ma anche perché è un insieme di metafore”. Ossia il rapporto che sappiamo generare con il suolo è parte di un rapporto più ampio con la natura e con il nostro benessere, perché “se è vero che la disconnessione dalla natura produce disagi mentali è altrettanto vero che la profonda connessione con la natura produce salute”.
Eppure i dati sono sconfortanti: il consumo di suolo nel 2021 è cresciuto a una media di 19 ettari al giorno, il valore più alto degli ultimi dieci anni (Rapporto “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici” a cura del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente). “Un vero proprio schiaffo” come li ha definiti Debora Fino della Fondazione Resoil.
Considerato che il cemento ricopre ormai 21.500 km2 di suolo nazionale, dei quali 5.400 riguardano i soli edifici che rappresentano il 25% dell’intero suolo consumato, una delle buone pratiche più immediate per invertire questa tendenza è prima di tutto non costruire ex novo, ma recuperare aree dismesse. In questo senso Giulia Gregori di Novamont ha raccontato il modello di bioeconomia dell’azienda chimica novarese, con diverse sedi in Italia, improntato sulla rigenerazione territoriale.
“C’è un’ignoranza generale sulla vita del suolo e i media ne parlano poco” ha commentato Luca Montanarella della Commissione Europea, secondo il quale è fondamentale attivare consapevolmente anche il mondo agricolo e limitare l’uso dei fertilizzanti.
Una nota positiva l’ha introdotta Massimo Centemero del Consorzio Italiano Compostatori, evidenziando che in Italia “facciamo una buona raccolta differenziata e un buon compost”. L’utilizzo del compost in agricoltura, in ottica circolare, naturalmente non può che favorire la cura del suolo.
Gli appuntamenti di Circonomia continuano questa settimana, con nuove tavole rotonde su circolarità e sostenibilità, è possibile seguire anche online. Per info www.circonomia.it