Il sostituto procuratore di Lecce Donatina Buffelli ha chiuso le indagini “Ghost Wine“ che hanno scoperchiato una vasta frode enologica articolata su diversi fronti, dalla “moltiplicazione” di vini di bassa qualità provenienti per lo più (pare) dalla Spagna con rifermentazione di soluzioni zuccherine e altri componenti alla falsa etichettatura come vini a DOC e addirittura come vini biologici di vini che non ne avevano i requisiti, commercializzati in Italia e al’estero.
Le attività investigative hanno individuato tre associazioni a delinquere in provincia di Lecce, connesse con una grande cantina del Nord, la ditta Botter di San Donà di Piave, che si occupava in gran parte della commercializzazione. Il lavoro enologico era svolto, per così dire, di fino, tanto da rendere non elementare il riconoscimento analitico dell’avvenuta frode.
Tra i rinviati a processo anche il funzionario Antonio Domenico Barletta, dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari di Lecce, che secondo gli inquirenti avrebbe contribuito a coprire gli illeciti delle cantine.