Questo articolo è una sintesi da un articolo pubblicato da “Wine Australia Market Bulletin”, traduzione di Maurizio Gily
Il mondo della vendita al dettaglio era in procinto di abbracciare le nuove tecnologie digitali e le recenti informazioni suggeriscono che l’avvento di COVID-19 ne ha favorito l’adozione, con la ristrutturazione delle aziende. Rimane poco chiaro se questa adozione porterà a cambiamenti a lungo termine nel settore della vendita al dettaglio digitale.
Più consumatori e aziende si rivolgono ai canali di e-commerce e online
Nel 2003, la Cina stava affrontando avversità e sconvolgimenti durante la crisi della SARS – ed è stato durante questo periodo che Alibaba ha lanciato il suo sito di consumo Taobao. All’epoca, milioni di persone in tutto il paese si stavano rivolgendo a Internet per ordinare tutto ciò di cui avevano bisogno durante la quarantena autoimposta. Ciò alla fine ha portato a un cambiamento sostanziale nel comportamento di acquisto dei consumatori, e questo è stato un cambiamento duraturo. Secondo McKinsey i consumatori cinesi hanno speso $ 1,5 trilioni attraverso i canali di vendita online al dettaglio nel 2019, che rappresentano un quarto del volume totale delle vendite al dettaglio in Cina e più delle vendite al dettaglio online dei primi dieci mercati più grandi del mondo (Cina esclusa) messi insieme. Nel 2018 Alibaba è stata il più grande rivenditore online del mondo superando Amazon e altri.
Mentre questo trend ha continuato a crescere in Cina, diciassette anni dopo Internet è tornato ad essere sempre più necessario per fare affari – e questa volta su scala globale.
Prima della fine del 2019, l’International Wine and Spirit Record (IWSR) prevedeva che il commercio elettronico di bevande alcoliche avrebbe raggiunto un valore di 45,5 miliardi di dollari entro il 2024. Inoltre, in tutti i 10 paesi studiati, le vendite online stavano crescendo a un ritmo del 15% ogni anno. La Cina è il più grande mercato online di bevande alcoliche, seguita dalla Francia e quindi dagli Stati Uniti d’America (USA). Ma nella situazione attuale questo potrebbe cambiare.
Da quando in molti paesi sono state imposte regole di lockdown per contrastare COVID-19, la vendita al dettaglio online ha registrato un’impennata. Nel Regno Unito, IRI ha riferito che le prestazioni dei canali di supermercati online hanno aumentato la loro quota da una media del 5% nei mesi di gennaio e febbraio al 6,5% nella settimana terminata il 21 marzo 2020. Quasi le stesse prestazioni del periodo che precede il Natale, che aveva raggiunto il picco del 7%.
Mentre la vendita al dettaglio online è cresciuta rapidamente – secondo Nielsen ha attirato più di 600.000 nuovi acquirenti nel Regno Unito – questo afflusso ha esercitato pressioni sull’offerta e sulla capacità di consegna online. Negli Stati Uniti, Nielsen ha riferito che le vendite online di alcolici hanno registrato un aumento di tre cifre a marzo e aprile, mentre il vino è stato molto più modesto, con un aumento del 32% nella settimana terminata il 4 aprile 2020. Molti produttori di vino stavano anche concentrando la propria attenzione sull’e-commerce al fine di perfezionare le strutture e le strategie per soddisfare la domanda.
Vari studi hanno indicato che gli investimenti pubblicitari dovrebbero continuare, soprattutto attraverso mezzi digitali come WeChat (Cina), in quanto gli importatori e i distributori che stabiliscono un collegamento personale con i clienti possono ottenere un vantaggio aggiuntivo. Nielsen aveva previsto che l’accesso ai media sarebbe aumentato del 60% nell’Asia settentrionale durante il blocco in Cina. (Nota: in Italia durante il lockdown diverse piattaforme di vendita di vino online hanno fatto massicci investimenti pubblicitari su diversi canali, non solo web ma anche tradizionali).
ListenFirst ha osservato, in uno studio sui marchi di alcolici sui social media, che l’attività di coinvolgimento di quasi 300 marchi su 3 grandi piattaforme di social media ha registrato nel marzo 2020 un aumento di attività del 327% rispetto allo scorso anno. Hanno anche scoperto che il numero di tweet sul vino è aumentato del 66 per cento, arrivando a 3 milioni di tweet, e che i marchi hanno citato il virus nel loro marketing. Wine Intelligence ha sviluppato una pratica infografica su come commercializzare il vino durante e dopo COVID-19. SCARICABILE A QUESTO LINK
Vendita al dettaglio di vini in futuro
Oltre a trovare opportunità per compensare le perdite vendendo online o ospitando degustazioni virtuali di vini, i rivenditori e le cantine con punto vendita dovrebbero impiegare del tempo per capire come le nuove tecnologie possano migliorare ulteriormente le strategie di business future.
Euromonitor ha seguito l’evoluzione e la reinvenzione dell’ambiente globale di vendita al dettaglio, che ha riportato nel suo “What’s New in Retail Edition 4, Emerging Global Concepts report”. Molti concetti presentano uno sguardo al futuro, dai negozi in grado di gestire telecamere intelligenti incustodite che identificano gli articoli alla cassa, esperienze di acquisto basate su app completamente integrate nei negozi, servizi di abbonamento per distributori automatici, un’app corrispondente (come un’app di appuntamenti) per alleviare il sovraccarico della scelta del prodotto e lo shopping 3D con la realtà virtuale.
Quest’ultimo concetto viene dalla Germania con il lancio del CUUUB di Acameo nel 2018, una soluzione di e-commerce di realtà virtuale per materiali di edilizia. Gli acquirenti online possono navigare virtualmente nel negozio, similmente a Google Street View. Altre caratteristiche includono l’accesso alle informazioni sui prodotti e le funzioni di messaggistica che consentono agli amici di tutto il mondo di fare acquisti insieme dalle loro sale lounge.
Perché abbracciare le nuove tecnologie
È diventato evidente nelle ultime settimane che investire in digitale per la comunità vinicola ha permesso a molti di trarre vantaggio da canali potenzialmente sottoutilizzati, e dover fare rapidamente questo passaggio è stato una sfida. Le innovazioni tecniche vengono continuamente sviluppate e offrono alle aziende l’opportunità di aggiornarsi nelle loro attività di pianificazione strategica, in modo più ponderato, per trovare nuove strade per costruire un marchio, coinvolgere e servire clienti nuovi e attuali e che li aiutino a distinguersi dalla concorrenza e migliorare le vendite.
I consumatori già prima dell’emergenza COVID-19 chiedevano di apportare modifiche negli spazi di vendita al fine di personalizzare le scelte dei prodotti e migliorare la praticità. La concorrenza è accanita nel settore del vino e la possibilità di sfruttare le nuove tecnologie e acquisire nuovi clienti continuerà ad essere un elemento di forte competizione dopo la crisi. Parlare con i clienti durante una crisi può fornire un vantaggio e rafforzare la presenza del marchio.
Le registrazioni sono aperte per partecipare al webinar gratuito “Marketing in tempo di crisi”, che fornirà alcuni suggerimenti pratici sull’utilizzo dei canali digitali a proprio vantaggio.
https://www.wineaustralia.com/whats-happening/events/marketing-through-a-crisis