Gennaio 2021

La nuova legge sul biologico al vaglio delle Camere

Il testo per l’incentivazione del settore approvato dalla Commissione Agricoltura del Senato

La Commissione Agricoltura del  Senato ha approvato lo scorso 13 gennaio la proposta di legge sull’agricoltura biologica. Tra le novità normative, vi è l‘introduzione di un marchio per il bio italiano così da distinguere tutti i prodotti biologici realizzati con materie prime coltivate o allevate nel nostro paese. Viene istituito, inoltre, un Tavolo tecnico presso il ministero delle Politiche Agricole che coinvolgerà esperti, ricercatori e rappresentanti del settore della produzione biologica al fine di individuare le criticità del settore e offrire le relative soluzioni. Viene rafforzata, poi, la filiera biologica attraverso la promozione dell’aggregazione tra produttori.
“Ora il testo approda nell’Aula di Palazzo Madama per il voto conclusivo del Senato per poi ritornare alla Camera per la definitiva approvazione – dichiara il Sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe LAbbate, che ha seguito l‘iter in Senato per il Mipaaf – Siamo i primi al mondo a riconoscere per legge i bio-distretti dando così il giusto valore agli attori che operano nei tanti distretti biologici italiani e permetteremo lo sviluppo e la crescita di questi virtuosi sistemi produttivi locali. Grazie a questa legge rispondiamo ad esigenze di un settore, quello agricolo, che da anni attende aggiornamenti normativi e migliorie per la tutela del comparto biologico. Un comparto su cui il Governo crede fortemente, in linea con gli obiettivi della strategia Farm to Fork – conclude Giuseppe LAbbate – come dimostra la recente emanazione del bando per la ricerca sul biologico, con uno stanziamento di 4,2 milioni di euro, nonché i 5 milioni di euro a regime a partire dal 2021 già previsti nella Legge di Bilancio 2020 per la promozione di filiere e distretti“.

Il biologico è un settore in costante crescita e rappresenta una fetta importante del Made in Italy. L‘estensione dedicata è di 2 milioni di ettari, pari al 15% della superficie agricola nazionale, focalizzata soprattutto al Sud (Sicilia, Puglia, Calabria) e in Emilia-Romagna, mentre sono oltre 80.000 gli operatori.