Luglio 2023

La riscoperta della Nascetta o Nas-cëtta

La Nas-cetta o Nascetta è un vitigno fortemente legato alle Langhe ed in particolare al comune di Novello; quasi scomparso e recuperato, sta riscuotendo nuovi successi

La riscoperta della Nascetta o Nas-cëtta

di Matteo Pastorino

Giovanni Gagna, enologo e produttore di Monforte d’Alba nel XIX secolo scriveva “A Novello e suoi dintorni coltivasi l’Anascetta (Nsco) che dà pur ottimo vino se associato al Moscato o alla Favorita di Corneliano d’Alba e dei comuni limitrofi. Con metà Anascetta e metà Favorita ottiensi un vinetto gradevolissimo, spumante e molto rassomigliante allo champagne, se ben defecato, il che ottiensi difficilmente. Adottando nella fabbricazione di tal vino il metodo testè proposto dal grandemente benemerito prof. Carpenè per ottenere vini costantemente spumanti, sto certo che si arriverà a splendidi risultati. Dalle uve anascette, puossi ancora ottenere vero vino del Reno quando se ne lasci fermentare a lungo il mosto, e lo si invecchi co speciali cure nelle botti”. Lorenzo Fantini, Monografia Agraria sul Circondario di Alba, 1883.

Lunedì 12 giugno nella sede di Ais Piemonte, a Torino, si è tenuto un grande evento ed unico per parlare e degustare la Nascetta.

Per la prima volta, i produttori dell’ Associazione Produttori Nas-cëtta del Comune di Novello e quelli dell’ Associazione Indigenous Langa si sono radunati in un prestigioso e unico banco di assaggio aperto al pubblico ed una Masterclass dal tema “Le sfaccettature e la longevità della Nascetta” con posti esauriti in pochissimo tempo.

Vitigno fortemente legato alle Langhe ed in particolare al comune di Novello, raccontato da Giuseppe di Rovasenda nel suo “Saggio di un’ampelografia universale” (1877) come “un uva delicatissima, un vino squisito”.

Un passato nobile, una vinificazione soprattutto dolce, apprezzata come vino semi-aromatico , usata anche come vino da messa. Poi per la sua natura delicata ed incostante era quasi scomparsa, complice anche la crisi della fillossera ed il reimpianto dei vigneti, per lasciare posto a vitigni più remunerativi, come il Nebbiolo da Barolo.

Gli ettari vitati e il riconoscimento

Negli anni Novanta del secolo scorso ne rimanevano piccolissimi vigneti tra cui quello storico di località Pasinotti (comune di Novello) del 1948, ed alcune piante in sparuti filari.
Grazie a quei produttori che per ragioni affettive, storiche o di orgoglio hanno mantenuto questi pochi ceppi e i produttori che sono ritornati sulla convinzione della bontà e potenzialità del vitigno, unitamente al supporto ed alla convinzione nella valorizzazione degli amministratori locali, partono le attività di riscoperta e sperimentazione e nel 1994 si fa la prima vendemmia di questa riscoperta.

I lavori di studio genetico ed ampelografico, lo studio delle attitudini enologiche del vitigno con l’obiettivo di iscrizione al “Registro Nazionale delle Varietà di vite”, culminano nel 2001 con il riconoscimento. Numero 362 vitigno “Nascetta B (bianco)”; da quel momento si può tornare a commercializzare la Nascetta.

Nel 2002 la Nascetta entra a far parte della DOC Langhe, e nel 2010 ottiene il riconoscimento della sottozona storica nell’ambito della DOC Langhe: Nascetta del Comune di Novello o Nas-cëtta del comune di Novello , la cui produzione è autorizzata nel solo Comune utilizzando uve Nas-cëtta al 100%.

Oggi nei disciplinari troviamo la Nascetta come:

Langhe Nascetta del Comune di Novello con menzione vigna (resa consentita 80q/ha, 100% Nascetta)
Langhe Nascetta del Comune di Novello (resa consentita 90q/ha, 100% Nascetta)
Langhe Nascetta DOC con menzione vigna (resa consentita 80q/ha, 85% Nascetta)
Langhe Nascetta DOC (resa consentita 100q/ha, 85% Nascetta)
Langhe Bianco DOC (resa consentita 110q/ha, nessuna indicazione di vitigno)
Piemonte DOC Bianco (resa consentita n.d. , max 40% Nascetta)

Dall’ettaro scarso degli anni Novanta, nell’annata 2021 la superficie rivendicata a Langhe Nascetta è stata di 22,95 ha, con 43 aziende rivendicatrici, e Langhe Nascetta del Comune di Novello 12,92 ha, con 18 aziende rivendicatrici.

Un’ottima crescita, frutto di un lavoro di 20 anni che hanno visto la rinascita di questo bianco in una territorio di grandi vini rossi quale le Langhe ed i comuni del Barolo DOCG.

Caratteristiche dell’uva sono un  buon grado alcolico e buona acidità che danno vini di struttura ed adatti all’invecchiamento. Una gamma di profumi ampi dove spiccano pompelmo, frutti tropicali, fiori di acacia.  Vitigno che può dare vini di pronta beva, ma anche con buon potenziale di invecchiamento, solitamente tra i 5 e 10 anni. Solitamente vinificato fermo, ma si trovano proposte e sperimentazioni di spumantizzazione di alcuni produttori, sia Metodo Classico che metodo Martinotti, in purezza o in assemblaggio. Sicuramente un vitigno che spumantizzato si distingue subito per il suo carattere, in entrambe le spumantizzazioni.

Nascetta day 12 giugno 2023