Febbraio 2023

La viticoltura del Carso e la sua regina

Tra i vari vitigni che caratterizzano la viticoltura triestina la Vitovska ne è considerata l’emblema e celebrata ogni anno nel Castello di Duino con l’evento Mare e Vitovska

La viticoltura del Carso e la sua regina

di Davide Modina

Immersa tra i boschi, gli uliveti, e la vegetazione spontanea della macchia mediterranea, la viticoltura triestina si sviluppa in una rete di piccoli appezzamenti che dall’altipiano del Carso scende fino alla costa che abbraccia il Golfo di Trieste, caratterizzando fortemente il paesaggio. La vite cresce qui da millenni tra rocce e mare, accarezzata dalla brezza d’estate e sferzate dalla Bora d’inverno, in un territorio contraddistinto da due anime in costante dialogo tra loro. La prima è il Carso, con i suoi vigneti appoggiati sui massi calcarei, spesso affioranti e a malapena coperti da un sottile strato di suolo rosso (per la forte presenza di ferro), argilloso e acido. La seconda è invece la zona del Breg e di Muggia, che dal margine dell’altipiano carsico si estende fino alla costa, nella parte centro-meridionale della provincia. Geograficamente parte dell’Istria, si differenzia nettamente per il substrato roccioso, in questo caso marnoso-arenaceo (il tipico flysch), con il suolo che assume una colorazione giallastra.

I vitigni che caratterizzano la viticoltura triestina sono diversi. Tra quelli a bacca bianca ci sono sicuramento la Malvasia Istriana, la Glera e la Vitovska. Quest’ultima è considerata da molti la vera e propria regina della viticoltura triestina, celebrata annualmente in una manifestazione (Mare e Vitovska) che nella splendida cornice del castello di Duino riunisce attorno ai banchi d’assaggio appassionati da tutta Italia e non solo.

Proprio nell’edizione dello scorso anno, Nicola Bonera, miglior sommelier italiano 2010, ne ha tessuto le lodi. “Un vitigno unico, che fa della versatilità la sua parola chiave. Infatti, le sue uve sono vinificate in pietra, cemento, terracotta, legno o inox, regalando sempre risultati di un certo spessore”. Tra i vitigni a bacca rossa, una menzione speciale merita invece il Terrano, che fa parte della famiglia dei Refosco. Alla base dell’omonimo vino, ha trovato nel Carso triestino il suo territorio d’elezione. Qui se ne concentra in modo quasi esclusivo la coltivazione. Si caratterizza per la spiccata acidità e la modesta tannicità. Nel passato gli erano attribuite proprietà medicamentose, in particolare come integratore contro le anemie. Una menzione speciale merita infine il Moscato rosa di Parenzo, una vera e propria chicca enologica, rimasto ormai in pochissime vigne a causa delle difficoltà nella coltivazione (scarsa allegagione, alternanza di produzione), ma che faceva parte della tradizione vitivinicola muggesana e istriana.

Ambiente, vitigni e i viticoltori: dei tre protagonisti del terroir, non resta che parlare di questi ultimi. Sono infatti loro che con tenacia e passione hanno pienamente raggiunto l’ambizioso obiettivo di preservare e rilanciare la tradizione vitivinicola triestina, riuscendo a instaurare un forte legame tra vino e territorio.  “Nel Carso  è in essere un’evoluzione enologica e vitivinicola che non ha eguali” ha sostenuto Carlo Petrini, fondatore di Slow Food e intervenuto la scorsa estate a Mare e Vitovska “e questo è merito della caparbietà di un piccolo gruppo di contadini che con attenzione per il territorio, nuove tecniche di produzione e ritorno alla pietra sta attirando gli sguardi di tutto il mondo. L’eccellenza del vitigno ha la sua importanza, ma se non ci fossero le persone che con sudore, tenacia e sapienza lavorano in un certo modo, non si otterrebbe nulla” Il sogno nel cassetto per il futuro, nel pieno spirito europeo, è quello di istituire una denominazione d’origine transfrontaliera per riunire la tradizione viticola carsolina, divisa dai confini nazionali ma accumunata da suoli, vitigni, clima e saperi.

L’associazione viticoltori del Carso – Kras

L’Associazione dei Viticoltori del Carso – Kras è nata nel febbraio del 2013 e raccoglie 21 aziende vitivinicole della Provincia di Trieste e di alcune zone limitrofe, sotto la guida del presidente Matej Skerlj. Il sodalizio è impegnato a tutelare, valorizzare e curare gli interessi della viticoltura e dei viticoltori triestini e organizza l’annuale manifestazione Mare e Vitovska che nella cornice del Castello di Duino celebra il vitigno autoctono carsolino e raduna attorno ai banchi d’assaggio appassionati da tutta Italia e non solo. Maggiori informazioni www.carsovinokras.it