Per i lavoratori a tempo determinato e stagionali del mondo agricolo, limitatamente alle lavorazioni generiche e semplici non richiedenti requisiti professionali, la prevista sorveglianza sanitaria avrà validità annuale. Ciò consentirà al lavoratore idoneo di prestare la propria attività anche presso altre imprese agricole per lavorazioni che presentano i medesimi rischi, senza la necessità di ulteriori accertamenti medici. Senza costi per i lavoratori, saranno gli Enti bilaterali e gli organismi paritetici del settore agricolo e della cooperazione di livello nazionale o territoriale ad adottare iniziative, anche utilizzando lo strumento della convenzione con le ASL, finalizzate a favorire l’assolvimento degli obblighi in materia di sorveglianza sanitaria. La visita medica preassuntiva, pertanto, produrrà effetti nei confronti di tutti i datori di lavoro convenzionati.
Lo comunica in una nota il sottosegretario alle Politiche Agricole Giuseppe L’Abbate, che poi in un secondo comunicato rileva le necessità di far fronte alle difficoltà del settore nel reperire la manodopera per la campagna in corso. Riportiamo la sua dichiarazione, non senza far presente che se alle parole non seguiranno i fatti, tali difficoltà sono destinate a rimanere e ad aggravarsi.
“Siamo al lavoro su diversi fronti per mettere in atto un pacchetto di misure e norme specifiche che risponda alle peculiarità del comparto primario – ha dichiarato il Sottosegretario Giuseppe L’Abbate – in grado di sopperire alla situazione emergenziale in corso ma che possa rivelarsi utile per il rilancio dell’intero settore un domani, che ci auguriamo arrivi presto. Molte delle problematiche, infatti, sono questioni annose a cui va data una risposta risolutiva. Ad iniziare dalla difficoltà di far incontrare domanda e offerta di lavoro: in agricoltura servono tanti lavoratori in periodi concentrati in determinate zone geografiche. Per questo diviene improcrastinabile la realizzazione di una piattaforma istituzionale che agevoli la ricerca di personale rendendo possibile reclutare chi è rimasto fuori da settori oggi fermi (come il comparto turistico-ricettivo) o come i beneficiari di forme di sostegno al reddito, o dando la possibilità a chi si trova in territorio italiano di poter lavorare a norma di legge, risultato a cui miriamo sia con la già avvenuta estensione dei permessi di soggiorno, sia con la regolarizzazione degli stranieri irregolari. Nel Cura Italia, poi, abbiamo dato un ulteriore sostegno alle piccole imprese agricole estendendo ai famigliari sino al sesto grado (ieri al quarto) il permesso per le prestazioni di lavoro ritenute gratuite. “