Luglio 2022

Le opportunità dal PNRR per la transizione energetica delle attività agroalimentari

Green communities, parco agrisolare, agrivoltaico, comunità energetiche rinnovabili: quattro misure che possono favorire la produzione e l’autoconsumo di energia elettrica da FER

Le opportunità dal PNRR per la transizione energetica delle attività agroalimentari

di Daniela Patrucco – Giornalista Freelance @Qualenergia.it

Il comparto agricolo può dare un importante contributo alla transizione energetica verso le fonti rinnovabili (FER) conseguendo una significativa riduzione dei costi energetici e una integrazione del reddito agricolo.

La Missione 2 – Rivoluzione verde e transizione ecologica del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), che stanzia 59,5 miliardi di EUR, ha come obiettivo un profondo cambiamento per realizzare la transizione verde, ecologica e inclusiva del Paese favorendo l’economia circolare, lo sviluppo di fonti di energia rinnovabile e un’agricoltura più sostenibile.

Una maggiore sostenibilità nelle pratiche agricole contribuirebbe in maniera importante all’azione di contrasto dei cambiamenti climatici posto che circa il 23% delle emissioni di gas serra di origine umana proviene da agricoltura, silvicoltura e altri usi del suolo, che l’agricoltura è responsabile di circa la metà delle emissioni di metano indotte dall’uomo oltre che la principale fonte di protossido di azoto, due gas ad effetto serra molto potenti (Rapporto Speciale IPCC Climate change and land).

Con una dotazione di circa 5 miliardi di EUR, sono almeno 4 le misure del PNRR che, direttamente o attraverso misure destinate agli enti locali, possono favorire la produzione e l’autoconsumo di energia elettrica da FER.

Le misure, i cui bandi sono in fase di progressiva pubblicazione, sono tutte applicabili alle aziende vitivinicole ma la grande novità riguarda lo sviluppo dell’agrivoltaico. Sarà interessante verificare come questa innovazione, sperimentata in Francia e Germania con risultati valutati positivamente già a partire dalla vendemmia del 2019, potrà conciliarsi con i Piani paesaggistici regionali, i Disciplinari delle Denominazioni di Origine e i siti UNESCO.

 

Utilizzo sostenibile delle risorse locali

 Le Green Communities sono comunità locali, anche associate, che utilizzano le risorse disponibili sul territorio, elaborando dei piani di sviluppo sostenibili dal punto di vista energetico, ambientale, economico e sociale.

Il bando Green Communities (M2 – C1 3.2) prevede l’individuazione di almeno 30 proposte che devono includere e integrare aziende agricole sostenibili; la gestione del patrimonio agro-forestale e delle risorse idriche; la produzione di energia da fonti rinnovabili locali (microimpianti idroelettrici, biomasse, biogas, eolico, cogenerazione e biometano); lo sviluppo di un turismo sostenibile; la costruzione e gestione del patrimonio edilizio e delle infrastrutture; l’efficienza energetica degli impianti e delle reti; attività produttive “zero waste”.

Il termine per le proposte scade il 16 agosto prossimo ed è destinato ad aggregazioni di Comuni. Il contributo per ogni singolo progetto va da un minimo di 2 Mio EUR a un massimo di 4,3 Mio EUR a copertura del 100% delle spese ammissibili (http://www.affariregionali.gov.it/attivita/aree-tematiche/pnrr/attuazione-misure-pnrr/avviso-pubblico-green-communities/).

 

Produzione di energia da fotovoltaico sui tetti delle aziende agroalimentari

La misura Parco agrisolare (M2 – C1 2.2) finanzia la realizzazione di impianti fotovoltaici tra 6 kWp e 500 kWp da realizzare sui tetti di fabbricati strumentali all’attività agricola, zootecnica e agroindustriale (inclusi agriturismi). Per le aziende agricole di produzione primaria, gli impianti fotovoltaici hanno come obiettivo di soddisfare il fabbisogno energetico (consumo medio annuo di elettricità) aziendale e familiare. Possono essere inclusi sistemi di accumulo e colonnine di ricarica elettrica per la mobilità sostenibile e per le macchine agricole.

Sono finanziabili anche interventi di riqualificazione energetica delle strutture che comprendono la rimozione e lo smaltimento di amianto dalle coperture, l’isolamento termico dei tetti e la realizzazione di un sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto.

I finanziamenti in conto capitale per il 40% della spesa ammissibile salgono al 50% per Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna. Le aliquote di agevolazione possono essere maggiorate di 20 punti percentuali per gli investimenti collettivi (magazzinaggio e refrigerazione) o realizzati da giovani agricoltori. La spesa massima ammissibile per singolo progetto è di 750 000 EUR, nel limite massimo di 1 milione di EUR per singolo soggetto beneficiario fino ad esaurimento delle risorse.

Potranno accedere ai contributi gli imprenditori agricoli, in forma individuale o societaria, le imprese agroindustriali in possesso di determinati codici ATECO (che saranno resi noti nel bando), le cooperative agricole con esclusione dei soggetti con volume di affari annuo inferiore a 7 000 EUR. Il bando sarà emanato dopo la decisione di approvazione da parte della Commissione (https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2022/06/28/22A03720/sg).

 

Sinergia tra produzione agricola e energetica: l’agrivoltaico

La misura Sviluppo agrivoltaico (M2 – C2 1.1) finanzia impianti fotovoltaici che, in base a specifici requisiti, consentano di preservare la continuità delle attività di coltivazione agricola e pastorale sul sito di installazione, garantendo, al contempo, una buona produzione energetica da fonti rinnovabili.

Per accedere agli incentivi, il sistema agrivoltaico deve essere dotato di un sistema di monitoraggio che consenta di verificare l’impatto sulle colture, il risparmio idrico, la produttività agricola, il recupero della fertilità del suolo, il microclima, la resilienza ai cambiamenti climatici. I finanziamenti in conto capitale coprono il 40% della spesa ammissibile.

(https://www.mite.gov.it/sites/default/files/archivio/allegati/PNRR/linee_guida_impianti_agrivoltaici.pdf)

 

L’unione fa la forza: le comunità energetiche rinnovabili

 Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) sono state introdotte in Italia con la legge n. 8/2020 con cui l’Italia ha recepito in via provvisoria la Direttiva europea RED II. Le CER sono aggregazioni virtuali senza scopo di lucro partecipate da Enti pubblici e di ricerca, imprese e cittadini e hanno come obiettivo principale il conseguimento di benefici socio-ambientali ed economici per le comunità locali. L’energia rinnovabile prodotta, immessa in rete e condivisa dai membri della CER gode di un incentivo di 110€/MWh oltre alla restituzione degli oneri di rete. A breve si prevede l’apertura della fase di consultazione a cui seguiranno i decreti attuativi della l. 199/2021 che ha recepito in via definitiva la direttiva UE.

Con 2,2 miliardi di EUR destinati ai comuni con popolazione inferiore ai 5000 abitanti, la misura Promozione rinnovabili per le comunità energetiche e l’auto-consumo (M2 – C2 1.2) finanzia la realizzazione e l’aggregazione di impianti da FER nell’ambito di un territorio specifico. Anche le aziende agricole potranno partecipare alle CER in veste di prosumer (produttore e consumatore), qualora si siano dotate di impianti da FER, o come semplici consumatori dell’energia condivisa.

(https://italiadomani.gov.it/it/Interventi/investimenti/promozione-rinnovabili-per-le-comunita-energetiche-e-l-auto-consumo.html).