Si è parlato di andamento meteo, fenologia, presenza delle malattie fungine e dell’emergenza flavescenza dorata nel primo dei tre incontri organizzati da Veneto Agricoltura con i servizi meteorologici e fitopatologici del Veneto.
Si è tenuto il 23 giugno scorso il primo focus del Trittico Vitivinicolo Veneto, il ciclo di tre incontri che ormai da molti anni Regione Veneto, ARPAV e UVIVE organizzano per fotografare, analizzare ed evidenziare criticità e potenzialità dell’annata in corso nel vigneto veneto. Dedicato alle condizioni di sviluppo e lo stato fitopatologico dei vigneti, l’incontro di giugno sarà seguito da un secondo nel mese di agosto sulle prime previsioni di maturazione e di vendemmia e dall’evento finale di dicembre nel quale oltre ai dati consolidati delle produzioni venete sarà analizzato più nel dettaglio l’andamento dei mercati.
Meteo oscillante e disponibilità idrica non omogenea nella regione
Il 2023 si è aperto con una situazione pregressa di carenza idrica rispetto alla media trentennale che si protraeva dal febbraio 2021, ha spiegato Francesco Rech della rete ARPAV, e con alle spalle un anno, il 2022, che è stato il meno piovoso e il più caldo degli ultimi 30 anni. Una situazione che va ricordata in quanto, anche se gli ultimi mesi hanno in parte bilanciato la situazione, sicuramente influisce sull’andamento della stagione in corso.
Per quanto riguarda le temperature dopo un marzo caldo, aprile si è aperto con alcune gelate (tra il 5 e il 6 del mese) con le temperature che son scese sotto lo zero soprattutto nelle zone di pianura. I mesi di aprile e maggio sono stati nel complesso freschi mentre a giugno le temperature sono state oscillanti con un incremento verso temperature più stabili ed elevate avvenuto solo negli ultimi giorni.
Le precipitazioni grazie agli apporti di metà dicembre e di gennaio e le piogge anche molto abbondanti cadute tra aprile e giugno hanno riportato i valori medi nella norma, anche se sono presenti forti differenze a livello locale: mentre nel Veneto meridionale è attualmente presente una disponibilità idrica nella norma con alcune situazioni di surplus, nelle zone alpine e prealpine, che tradizionalmente erano le più piovose, si presentano ancora situazioni di forte carenza.
La situazione legata all’andamento delle fasi fenologiche, lo stato del germogliamento, della fioritura e dell’allegagione è stato descritto da Patrick Marcuzzo del CREA VE di Conegliano.
In generale i tecnici delle diverse zone del Veneto consultati dai ricercatori del CREA non hanno segnalato un impatto del periodo prolungato di siccità sulla percentuale di germogliamento delle viti, che sembra essere in linea con quella del 2022.
La fioritura è avvenuta alla fine di maggio per la maggior parte delle varietà e si è conclusa il 7 di giugno per la Garganega, in un periodo complessivamente caldo che ha permesso una buona allegagione ma ha accelerato l’accrescimento dei grappoli e della vegetazione con la conseguenza, ha spiegato Marcuzzo, di rendere difficoltosa la pulizia dei grappoli dagli abbozzi fiorali, aspetto critico per la possibilità di sviluppo della Botrytis cinerea.
E sono infatti le malattie fungine la nota dolente di questa stagione 2023, a causa di un’elevata pressione sia della peronospora sia dell’oidio con una maggiore difficoltà di contenimento nei vigneti gestiti in biologico, nei quali in alcune aree i produttori sono già vicini al limite soglia di utilizzo di 4 kg/ha.
Emergenza flavescenza dorata
Sergio Carraro del Servizio Fitopatologico Regionale Veneto ha descritto la situazione di emergenza legata alla diffusione della Flavescenza dorata che, in Veneto come in molte altre regioni, preoccupa i produttori.
Il decreto regionale di lotta obbligatoria è uscito tardi (Dlg 47 del 26 maggio 2023), ha spiegato Carraro, con misure rafforzate (https://www.regione.veneto.it/web/fitosanitario/lotte-obbligatorie) , in quanto risultato anche dall’attività che il Gruppo di lavoro tecnico istituito dal Ministero MASAF sta svolgendo da ormai alcuni mesi con il coinvolgimento di tutti i servizi fitopatologici regionali per emettere un’Ordinanza ministeriale ancora non pubblicata.
Le novità sono la definizione dell’area delimitata in eradicazione, definizione data per cercare di eliminare o quantomeno ridurre e contenere, l’organismo da quarantena dal territorio dove è stato trovato. Si distinguono la zona cuscinetto e l’area infestata, che si estende oggi alla maggior parte delle zone viticole del Veneto.
La lotta obbligatoria prevede nel 2023 per il contenimento del vettore Scaphoideus titanus, per la zona infestata 2 trattamenti insetticidi obbligatori per i vigneti con conduzione convenzionale e tre trattamenti per i vigneti biologici, mentre impone la rimozione delle piante sintomatiche – che solo temporaneamente possono essere capitozzate – alla comparsa dei sintomi e l’espianto dei vigneti inselvatichiti o in stato di abbandono, situazioni sulle quali si è concentrata in modo particolare l’azione dei servizi di controllo.
Anche le misure per i produttori che non applichino le azioni obbligatorie previste risultano rafforzate e prevedono, oltre alle sanzioni amministrative pecuniarie, la sospensione di ogni forma di contributo agricolo e di sviluppo rurale e la limitazione della potenzialità produttiva delle superfici vitate fino all’adempimento delle prescrizioni.
Altra novità introdotta nel decreto è quella che prevede per i trattamenti insetticidi solo alcune finestre temporali vincolanti, comunicate attraverso i bollettini fitopatologici e legate alla presenza delle forme giovanili o adulte bersaglio dei prodotti utilizzati: in Veneto la prima è prevista per i produttori con gestione convenzionale e integrata per il periodo tra il 16 e il 26 giugno e la seconda dal 27 giugno al 7 luglio, mentre i produttori biologici potranno intervenire tra il 9 e il 19 giugno con il primo trattamento e far seguire gli altri dopo 7-10 giorni dal precedente.
Tempi stretti e autorizzazioni che sono arrivate a ridosso delle date di intervento e che, secondo l’Assessore all’Agricoltura della Regione Veneto Federico Caner, intervenuto in apertura dell’incontro, rendono sterile anche la polemica legata alla autorizzazione in deroga del Clorpyrifos tra i prodotti utilizzabili: “Dobbiamo chiarire che la Regione Veneto non ha chiesto il Clorpyrofos in deroga. Abbiamo scritto al Ministero di trovare delle soluzioni e il Servizio fitosanitario nazionale, il Ministero dell’Agricoltura e quello della Sanità hanno deciso per l’utilizzo in deroga di questo prodotto. La Regione lo dovrà quindi inserire tra i prodotti ammessi ma non sarà tra quelli consigliati e raccomandati. Inoltre per il fatto che la situazione meteo è cambiata, che ufficialmente non abbiamo ancora ricevuto niente e che il prodotto è di difficile reperibilità sul mercato, i tempi di poterlo usare sono molto ristretti e non è quindi questo un problema reale sul territorio”.
Le relazioni presentate sono disponibili su:
https://www.venetoagricoltura.org/evento/primo-incontro-del-trittico-vitivinicolo-2023/
Il video dell’evento:
https://www.youtube.com/watch?v=DW2vP8i4kBo
Un approfondimento tecnico e scientifico relativo alla situazione della Flavescenza dorata in Veneto nel convegno di veneto Agricoltura sul progetto FD New