Gennaio 2023

Letti per voi: ALLE RADICI DEL BAROLO

Di Armando Castagno, con introduzione storica di Lorenzo Tablino e le fotografie di Clay Mclachlan

Letti per voi: ALLE RADICI DEL BAROLO

di Monica Massa

Il Barolo come lo conosciamo oggi, un vino simbolo dell’eccellenza vitivinicola italiana, è nato con la creazione della DOC nel 1966 e poi della DOCG nel 1980. Se però ci domandiamo quando iniziò a diffondersi un vino con il nome univoco di Barolo, la risposta è complessa perché molto della memoria orale è andata perso. Il merito di essere andato “alle radici del Barolo” è di Lorenzo Tablino, profondo conoscitore del Barolo post-denominazione e per anni enologo di Fontanafredda, autore dell’introduzione storica dell’opera. La sua è stata una accurata ricerca storica durata due anni, con la consultazione dell’Archivio di Stato di Torino e la lettura dei rari autori che per primi scrissero del Barolo delle origini. Nei suoi “Appunti per una ricerca sul territorio” scopriamo quindi che è il 1751 l’anno che certifica la prima comparsa del termine “Barol”, in un carteggio tra i funzionari dello stato di Sardegna e la corte inglese, in cui si afferma l’interesse degli Inglesi ai vini piemontesi, in sostituzione a quelli del Portogallo, Stato con cui la Corona Inglese non era più in buoni rapporti. Dalle  citazioni si passa alle note storiche relative alla nascita del “vino Barolo”, con la prima traccia certa e chiara riferita all’anno 1865 e che va di pari passo con le innovazioni del settore vitivinicolo, di cui Tablino scrive con estrema cura e dettaglio, e con le vicende storiche dell’epoca.

Da sx Lorenzo Tablino, Clay McLachlan, Chiara Cauda (direttore editoriale SF) e Armando Castagno
Da sx Lorenzo Tablino, Clay McLachlan, Chiara Cauda (direttore editoriale SF) e Armando Castagno. Foto della presentazione dell’opera avvenuta il 10 novembre scorso ad Alba presso la sede di Banca d’Alba

Il lavoro di ricerca di Tablino con l’individuazione delle aziende produttrici di Barolo già nel 1865 e che sono arrivate in qualche modo ai giorni nostri, si completa nell’opera con quello di Armando Castagno, giornalista e esperto di vino, che raccoglie le testimonianze di quelle dieci cantine che dagli albori ancora oggi producono Barolo: Fratelli Alessandria, Borgogno, Burlotto G.B., Cordero di Montezemolo, Fontanafredda, Umberto Fracassi, Marchesi di Barolo, Poderi Marcarini, Poderi Oddero, Rocche Costamagna. Ripercorrendo la storia di ciascuna azienda, Armando Castagno crea un’interessante prospettiva che collega l’attività contemporanea dei produttori alle profonde radici ancorate nel passato, mostrando in che modo i diversi protagonisti di questa storia si misurino con un’eredità tanto importante.

Completano il volume le foto meravigliose di Clay McLachan, che raccontano non solo le stagioni e il territorio del vino Barolo, ma le cantine e i volti che lo accolgono e lo producono, rendendolo un’eccellenza vitivinicola italiana nel mondo.

 

Alle radici del Barolo coverAlle radici del Barolo

Armando Castagno, con un’introduzione storica di Lorenzo Tablino

Fotografie di Clay McLachlan

Collana: Slowbook

Pagine: 224

Prezzo al pubblico: 50,00 euro

 

 

 

 

 

 

Foto di Monica Massa