di Monica Massa
Il periodo delle festività con le tradizionali grandi abbuffate è finito da poco ma il nuovo libro di Giancarlo Montaldo “Ricettario familiare sulle colline di Langa” è un invito a ritornare in cucina, anche solo con la memoria. Attraverso i piatti e le ricette della mamma Censina e della nonna materna Maria, Giancarlo Montaldo recupera i ricordi e le abitudini di una famiglia piemontese di Langa nel periodo tra le due guerre e fino al termine degli anni Settanta del Novecento, dandoci anche uno spaccato storico dell’epoca.
Una cucina popolare, legata alla stagionalità delle materie prime di origine spontanea o di una agricoltura che era ancora composita, perché il successo dei grandi vini di Langa era di là da venire. Ricette fatte di materie prime semplici e povere (una fra tutte la merenda di metà pomeriggio con pane…e frutta), ma che racchiudono in sé la ricchezza del rispetto delle stagioni, dei concetti di “sostenibilità” e di “chilometro zero” di cui oggi molti si riempiono la bocca senza magari conoscerne il vero significato.
Si parte dagli antipasti, che sono le portate che oggi più caratterizzano la cucina piemontese ma che all’epoca non facevano parte della quotidianità ed erano riservati ai giorni di festa, quelli delle festività religiose o della famiglia.
Seguono i primi tra cui gli agnolotti ai tre arrosti “secondo la moda di mamma Censina”, perché la ricetta è un classico “dei recuperi” per cui ogni famiglia li preparava a in base a ciò che aveva a disposizione.
Tra i secondi l’immancabile “bagna càda” e poi verdure e frittate, a rimarcare che la dieta alimentare negli anni tra la fine della prima guerra mondiale e gli anni Sessanta e Settanta del Novecento era sostenuta in prevalenza da ciò che si produceva in cascina.
Si continua con le salse, i sughi e il ragù, i dolci, i sottovetro: la corretta economia domestica consigliava alla gente di campagna di accantonare una parte dei raccolti per il periodo invernale; momenti di lavoro intenso ma anche di aggregazione. Il libro si conclude con le merende di metà pomeriggio che non hanno nulla a che fare con le odierne “merendine” e che erano semplici e poco impegnative.
A tutti i piatti si accompagna il consiglio del vino in abbinamento, limitato ai vini piemontesi. “So che nei tempi ai quali risale questo ricettario non c’era tutta questa attenzione al vino – scrive Montaldo– .Ma pensando che queste ricette possono trovare realizzazione anche oggi mi è parso opportuno aggiungere questo contributo per una migliore gratificazione del lettore”.

Curato nella grafica e nella stampa da Nerosubianco Edizioni di Cuneo, il libro è realizzato nel formato di 15 x 21 cm, con 168 pagine, in brossura cucita ed è proposto al prezzo di copertina di € 17,50.
Per ulteriori informazioni
Editore: www.nerosubianco-cn.com
Autore: giancarlo@studiomontaldo.it – 335.456104