Luglio 2023

Metodi di controllo e qualità delle uve: ad Alba i primi risultati del progetto Qualshell

Ad Alba la presentazione dei primi risultati del progetto Qualshell: tecniche innovative per il controllo della qualità dell’uva e dei vini. La spettroscopia Ramen tra le tecniche più promettenti.

Metodi di controllo e qualità delle uve: ad Alba i primi risultati del progetto Qualshell

di Marco Santarelli

Si è svolta Mercoledì 5 Luglio ad Alba presso la sede di Ampelion del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino, la presentazione dei risultati del Progetto QUALSHELL, metodi di controllo innovativi della qualità delle uve e dell’evoluzione dei vini”.

Nell’incontro si è discusso di aspetti tecnici e pratici, e dell’importanza di misurare la qualità in modo oggettivo e in tempi rapidi, soprattutto oggi nelle condizioni legate al  cambiamento climatico, ma anche di come gestire il processo di maturazione tecnologica e fenolica delle uve sia fondamentale per migliorare le attività in campo.

Il progetto Qualshell

Il Progetto QUALSHELL “Qualità e shelf-life del vino, Implementazione di procedimenti per la valutazione qualitativa dell’uva e il monitoraggio di processo”, è finanziato dalla Misura 16 Operazione 16.1.1. del PSR Regione Piemonte.

Partecipano al progetto 16 Partner tra cui i più importanti centri di ricerca piemontesi e italiani  come CREA Viticoltura ed Enologia, DISAFA (Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari di Torino), e INRiM (Istituto Nazione a di Ricerca Metrologica).

Coordinate da Antonella Bosso, direttrice del CREA di Asti, e coadiuvate dal team di ricercatori dei diversi istituti, sono state coinvolte dieci aziende dislocate tra le provincie di Asti e Cuneo, di cui nove Vitivinicole e una Cooperativa Sociale, Terre del Barolo, con la partecipazione della Sezione Confagricoltura di Cuneo che ha svolto la parte di divulgazione.

Fino ad oggi sono stati analizzati i campioni di due vendemmie 2021 e 2022, ottenendo così una quantità di dati sufficiente da poter iniziare la divulgazione e raccontando lo scopo stesso del progetto.

Il progetto “QualShell” vede l’attività in campo effettuata dai tecnici di Terre del Barolo e di Confagricoltura, i quali si sono coordinati nel censimento delle aziende partecipanti e nella raccolta dei campioni e interfacciati con i vari centri di ricerca attraverso un protocollo apposito per la fase di campionamento delle uve e successivamente per l’acquisizione dei risultati delle analisi.

L’obiettivo principale è quello di fornire alle aziende strumenti per migliorare la gestione dell’attività di produzione, concentrando lo studio sulla qualità delle uve rosse, nello specifico Barbera e Nebbiolo e principalmente sulla possibilità di misurarne la composizione fenolica in modo semplice e rapido e ottenere così informazioni utili nelle attività di cantina, dalla vinificazione dei vini, alla conservabilità e longevità.

L’areale della ricerca è quello compreso fra la Provincia di Asti con vigneti di Barbera della zona di Agliano Terme e Nizza Monferrato, e la provincia di Cuneo, nello specifico la zona dell’Albese a La Morra, Serralunga d’Alba e Verduno. Interessante rilevare che la maggioranza delle aziende sono a conduzione familiare e di esse una buona percentuale sono condotte da ragazzi al disotto dei 40 anni di età, attenti alla sostenibilità in vigna e in cantina.

Per ogni vigneto inserito nel progetto sono stati presi in considerazione: epoca di maturazione, esposizione e zona geografica, anno di impianto e altitudine.

I vigneti sono stati classificati per tipologia di maturazione in precoci, medi e tardivi, al fine di stilare un calendario di campionamento migliorando le operazioni tecnico-pratiche.

I primi campionamenti sono iniziati intorno al 23 Agosto 2021, poco dopo la fase di invaiatura e sono terminati il 7 Ottobre 2021, mentre per l’annata 2022 sono iniziati il 16 Agosto e terminati 30 Settembre, una settimana in anticipo a causa del clima più caldo e asciutto.

Un nuovo strumento rapido per l’analisi delle uve: la spettroscopia Raman

Andrea Rossi di INRiM ha mostrato come la Spettroscopia Raman possa essere impiegata come nuovo strumento di misura della maturazione delle uve oltre che applicata nell’analisi del vino in cantina.

La spettroscopia Raman o spettroscopia di scattering Raman è una tecnica di analisi dei materiali basata sul fenomeno di diffusione di una radiazione elettromagnetica monocromatica da parte del campione analizzato.

Il risultato di una misura spettroscopica è uno spettro, capace di fornire un’informazione molto specifica sulla composizione del campione analizzato. Per questo si parla di “Fingerprint Technology”.

Questo sistema ha la capacità di analizzare i legami molecolari ma deve essere istruito per effettuare una quantificazione degli elementi. Per questo i dati spettroscopici non sono sufficienti ma è necessaria una fase di “training” con dati di riferimento ottenuti con metodiche indipendenti per “insegnare allo strumento a riconoscere le caratteristiche di interesse”.

Attraverso i risultati ottenuti con i metodi tradizionali determinati dai centri di ricerca, è stato possibile istruire lo strumento Raman per caratterizzare lo spettro emesso dagli acini, creando così una vera e propria impronta digitale.

Le differenze che si trovavano nelle impronte digitali degli spettri analizzati, rappresentano le variazioni che avvengono durante la maturazione dell’uva e fonriscono un’informazione del cambiamento delle diverse sostanze dell’acino.

Il sistema Raman ha la capacità di effettuare le analisi in tempi brevissimi, che si aggirano attorno ai trenta secondi per analisi. Se il sistema è istruito con parametri analitici chimici è come effettuare un’analisi chimica in pochissimo tempo, riuscendo così a ottenere una considerevole quantità di dati e a ottimizzarli per le comparazioni statistiche che serviranno per caratterizzare la qualità delle uve e capire il periodo in cui abbiamo la massima quantità di composti fenolici.

Tutto ciò comporta un notevole risparmio di tempo nonché una riduzione drastica delle spese per le aziende.

La vendemmia 2023 sarà l’ultima del progetto e oltre alle analisi sui campioni di uve, sarà possibile vedere ed osservare il principio del funzionamento delle metodiche rapide direttamente sul campo.

I risultati saranno consultabili sul sito internet www.qualshell.com