Maggio 2022

Millevigne 2/2022 è in corso di stampa

Un altro numero ricco della rivista è in arrivo per i nostri abbonati!

Millevigne 2/2022 è in corso di stampa

La copertina rappresenta un’installazione artistica in una vigna del Monferrato, raffigurante uno squalo stilizzato, opera della giovane artista Giorgia Sanlorenzo. La scultura metallica fa  parte di un circuito di installazioni chiamato “TerrEmerse” con il quale Giorgia ricorda l’origine di queste colline da antichi fondali marini, ridando vita ad alcuni “abitanti” preistorici del Monferrato: gli stessi  che spesso emergono come fossili dal sottosuolo dei vigneti e dei paesi. Monica Massa ha incontrato la scultrice e raccolto la sua testimonianza nelle ultime pagine della rivista   (Storie di copertina: metti uno squalo in vigna).

Ripartiamo dall’inizio: l’editoriale di Alessandra Biondi Bartolini si intitola ironicamente “Per opportuna conoscenza e per quanto di competenza”, una classica formula usata nella corrispondenza istituzionale che qui assume un altro significato: fino a che punto l’imprenditore, l’enologo, il direttore di un’azienda può essere “multitasking” come si usa dire oggi, anche se la parola italiana esiste: tuttofare. In un’azienda vitivinicola quanto si può accentrare, quanto è opportuno delegare? Serve la consapevolezza che il tempo non si può dilatare e che nessuno sa fare tutto. Spesso l’illusione di risparmiare sulle competenze torna indietro come un boomerang.

Viticoltura

Insetti vecchi e nuovi minacciano il vigneto, complici il cambiamento climatico e la globalizzazione, che porta parassiti da paesi lontani, come la Popillia japonica. Ne parla Michele Vigasio con qualche riferimento al convegno tecnico tenutosi in aprile alla Vignaioli Piemontesi. Maurizio Gily contribuisce con un focus sulla tignola rigata, che dal Sud si sta portando sempre più a Nord.

Davide Giordano tratta il tema della sicurezza in riferimento all’uso degli agrofarmaci.

Riccardo Castaldi si occupa di diradamento dei grappoli: non solo come strategia per aumentare la “concentrazione” del frutto ma anche per fronteggiare fenomeni di stress e consentire una crescita equilibrata nei primi anni del vigneto.

Gli alberi e il vigneto è il tema trattato da Alessandra Biondi Bartolini che ha incontrato in Romagna l’esperto di agroforestazione Stefano Lorenzi. Il rapporto tra agricoltura in generale (non solo la viticoltura) e gli alberi è profondamente cambiato nell’ultimo secolo, per lo più nel senso di “spazzarli via” da tutto ciò che è coltivazione, compresi i bordi, i fossi, le capezzagne, per andare verso una monocoltura senza disturbatori. Ma non sembra che sia stata una buona idea e molti ci stanno ripensando. Anche l’Unione Europea.

Un gruppo di lavoro molto numeroso presenta i risultati del progetto Zeowine, l’effetto sinergico di Zeolite e Compost applicato al vigneto.

Burroni e Pierucci si occupano in questo numero del pH del suolo, in particolare dei suoli alcalini, che non sempre sono tali per il calcare: soprattutto in alcune zone costiere si assiste a un crescente problema di salinità dei suoli, in cui è il sodio a spostare in alto il pH. E la vite non ama il sodio. Gli “Agronominvigna” illustrano le cause e i possibili rimedi, ricordando però che a certi errori non c’è rimedio: la vite non si deve piantare dappertutto.

Il rischio siccità spaventa sempre di più e in questo 2022 già si prospettano danni alla produzione in molte regioni. I nuovi portinnesti serie M possono aiutare. Ne parla Davide Modina.

Enologia

Analisi sensoriale e neuroscienze, un matrimonio possibile” è il titolo di un articolo di Stefania Pompele, esperta di analisi sensoriale, nota firma di Dissapore, e nuova autrice per Millevigne.

I vini rosati in cantina: l’enologia delle sfumature”. Un atteso articolo tecnico sulla vinificazione in rosa è curato da Elisa Martelli. Da non perdere!

Un’altra delle nostre firme di prestigio in campo enologico, quella di Raffaele Guzzon, si occupa di “Buone pratiche da non dimenticare nella gestione della fermentazione alcolica”. Il titolo può ingannare, ma di banale non c’è nulla. Si poteva scrivere, invece, “da imparare e non dimenticare”…

Economia

Il 2021 si conferma l’anno dei record per il commercio mondiale di vino. Lorenzo Biscontin racconta un anno d’oro per il vino italiano pur in un contesto mondiale tutt’altro che facile.

Per esportare vino senza intoppi e senza troppi rischi è bene avere una buona conoscenza relativamente a negoziati e contratti internazionali. Di questo argomento trattano Chiara Demichelis ed Enrico Machetta.

8pari: è il nome di un vino che nasce da un progetto di solidarietà che ha inserito con successo persone fragili nel mondo del lavoro, presso aziende vitivinicole delle Langhe e del Roero. Ne parla Gabriela Tirino nell’ambito della sua rubrica “Storie sostenibili”.

La tutela del paesaggio tra piani paesaggistici e disciplinari di produzione è il tema trattato da Filippo Moreschi.

Cultura e Società

Il re Vittorio Emanuele II inaugurò nel 1872 la REGIA STAZIONE ENOLOGICA SPERIMENTALE DI ASTI. Oggi si chiama Centro di Ricerca Viticoltura ed Enologia e fa parte della rete del CREA, gli istituti sperimentali legati al Ministero per le politiche Agricole. La sede di Via Pietro Micca in Asti è rimasta la stessa per questa prestigiosa istituzione che compie 150 anni. Antonella Bosso e Annamaria Di Franco hanno scritto per Millevigne una sintesi delle molte ricerche che hanno permesso all’enologia italiana di migliorare costantemente nel corso di questo secolo e mezzo, con un focus sugli spumanti e sull’Asti spumante in particolare. Dall’invenzione nel 1895 della presa di spuma in vasca ermetica che prende il nome dal direttore dell’istituto del tempo  Federico Martinotti, fino alle importanti ricerche sugli aromi di Rocco Di Stefano, e oltre, ricordando tante figure di scienziati illustri che sono passati da Asti in 150 anni.

Cantine sostenibili: nuovi orizzonti della progettazione dei luoghi di produzione del vino. Dallo studio di architettura di Francesca Rapisarda e Vanessa Vailati arriva questo bel contributo con vari esempi di cantine italiane.

Andrea Cappelli ci porta in Val d’Orcia, un territorio storico e iconico dove cresce una giovane DOC.