Dicembre 2022

Montresor, 130 anni di storia e di vino

Inaugurato alle porte di Verona il nuovo Museo del Vino che ripercorre la storia della cantina Montresor e delle tradizioni vitivinicole locali

Montresor, 130 anni di storia e di vino

di Elisabetta Tosi

Ci sono compleanni che meritano di essere festeggiati in grande stile, e alle Cantine Montresor di Verona hanno fatto proprio questo. Per celebrare i 130 anni della fondazione dell’azienda si sono regalati un libro (scritto da Valeria Chilese) che narra la storia dell’azienda in italiano e inglese, un nuovo punto vendita e un coinvolgente Museo del Vino. Non poteva mancare il vino, un rosso importante con ben 10 anni di affinamento: l’Amarone della Valpolicella  DOCG Riserva 2012. Il suo packaging è quello che ha reso famosa l’azienda nel mondo: la Mula, come la chiamò il suo ideatore e fondatore della cantina Giacomo Montresor, ovvero una bottiglia satinata dalla forma inconfondibile, creata per proteggere il vino durante la lunghe e turbolente traversate oltreoceano degli inizi del ‘900.

Le Cantine Montresor sono nate qui, alle porte di Verona, a poca distanza dal centro storico e sulla strada che dalla città conduce in Valpolicella. Fondata nel 1892, a partire dal  2018, con l’ingresso nel capitale di  due importanti realtà cooperative come Cantine di Verona e Terre di Cevico, l’azienda ha iniziato un nuovo capitolo della sua storia, ricco di stimoli e importanti investimenti: Montresor Heritage. Il Museo inaugurato da poco è solo la realizzazione più recente. Spiega il brand ambassador Edoardo Montresor: “L’idea era di creare un contenitore che potesse parlare del vino, della storia, e attirasse le persone per far vivere il vino in maniera più completa, mostrando cosa c’è dietro ogni bottiglia. Il vino non è solo un’esperienza gustativa”.

Museo del vino inaugurazione_Montresor
Museo del vino, inaugurazione

Il Museo si sviluppa su un’area ristrutturata della cantina di 500 metri quadrati. “E’ stato un lavoro molto impegnativo, ma anche divertente” racconta l’architetto Elena Chilese, che insieme all’architetto Boldi e all’agenzia Zenith ha curato l’allestimento. “L’idea di fare questo museo nasce appena un anno fa, quando insieme al direttore della cantina, Nicodemo Begalli,  ci siamo interrogati su come festeggiare i 130 anni della cantina. Io ho riflettuto sul fatto che questa era la sede dove la cantina é nata; con il tempo la cantina si era ampliata, le lavorazioni erano state spostate altrove e questo contenitore era rimasto vuoto e inutilizzato. Ma nel 1930 era da qui che partivano i vini per il mondo. Perciò abbiamo voluto ridare nuova vita a questo spazio, valorizzando quello che già c’era. Le nuove murature inserite intendono evidenziare la struttura portante originaria, e fare in modo che il percorso del visitatore sia fluido, naturale, come una passeggiata. Abbiamo studiato con cura ogni particolare, e ogni finitura è un unicum”.

Il viaggio nel mondo  del vino e della famiglia Montresor si snoda lungo tre direttrici narrative: all’inizio ci si concentra sulla storia della famiglia e sui paralleli avvenimenti storici veronesi. Segue una sezione dedicata alla tradizione vitivinicola locale narrata attraversi i suoi attrezzi agricoli da inizio Novecento ai giorni nostri. Un viaggio nel tempo fatto di  tradizioni e cultura popolare, e ricco di spunti curiosi, che si conclude nella sezione dedicata alla Valpolicella e alla varietà dei suoi territori. Clima, paesaggi, tecniche di lavorazione (come l’appassimento e il ripasso) e vitigni sono presentati e spiegati con strumenti tanto efficaci quanto originali. Se è ormai diventato d’uso comune in molte cantine mostrare campioni  di Corvina, Corvinone e Rondinella in vasi pieni di formalina, nessuno fino ad oggi aveva pensato di immergerli in una “scatola” di resina epossidica. L’ha fatto lo scultore ed enologo Emanuele Marchesini, che dopo moltissimi tentativi ha trovato la formula giusta per “cristallizzare” dei grappoli freschi in un luminoso involucro trasparente, rendendoli delle piccole sculture.

Museo del Vino Cantina Montresor
Corvinone in resina

Opera di Marchesini è anche il grande pannello (9,25 m per 2,50 m) che domina la sala degustazione del rinnovato wine shop: intitolata “Dionisiaco e Apollinea” (foto di apertura ndr), è una creazione di grande impatto realizzata con resina, vinaccioli, vinacce, foglie, raspi, pigmenti. Tutti materiali della filiera vitivinicola. “Il mio obiettivo è di portare il vino nell’arte, e l’arte nel vino – ha detto Marchesini – In questo pannello rappresento lo spirito dionisiaco, lo spirito del bambino e del folle, che se non viene governato dallo spirito apollineo delle regole e e della razionalità, conduce alla follia. Nel vino e nell’uomo sono presenti entrambi, tocca all’uomo trovare il giusto equilibrio”. Museo e wine shop sono stati ufficialmente inaugurati pochi giorni fa, e all’evento erano presenti Marco Nannetti e Luigi Turco, rispettivamente presidente e vicepresidente di Cantine Montresor, il Consigliere della Regione Veneto  Alberto Bozza, e il presidente del Consorzio Tutela Vini Valpolicella Christian Marchesini, oltre ad altre autorità cittadine. Dati i suoi scopi didattico-culturali, il museo sarà gratuito e aperto al pubblico tutti i giorni dalle 10 alle 19 (escluso il lunedì), fino al 31 dicembre di quest’anno. A partire da gennaio 2023  rimarrà aperto sette giorni su sette.