L’intento perseguito dai produttori del Nobile, con la modifica del disciplinare DOCG, è quello di una maggiore chiarezza verso i consumatori, inevitabilmente confusi dall’omonimia tra Montepulciano come vitigno (abruzzese, DOC Montepulciano d’Abuzzo) e Montepulciano paese, in provincia di Siena, dove si produce il Nobile. La presenza di diritti acquisiti difficilmente revocabili, per entrambe le regioni, non ha consentito una scelta di campo a favore di una o dell’altra. La proposta di modifica è stata ora approvata dal Ministero e in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
«Quello che auspichiamo con queste azioni – commenta il presidente del Consorzio Andrea Rossi – è da un lato l’aumento della tutela nei confronti del consumatore finale, dall’altro la crescita delle vendite all’estero e nel mercato domestico. Infine per il Consorzio una rinnovata possibilità di intensificare l’attività di promozione del territorio per una migliore e più puntuale comunicazione».
Aspettative piuttosto ottimistiche per un restyling che potrebbe sembrare non così sostanziale, ma in ogni caso i produttori sono convinti della necessità di questo passo e contenti che si sia realizzato. Da parte nostra i migliori auguri per un futuro sempre più prestigioso a questo magnifico vino del sud della Toscana.
Foto in apertura: Cantina La Braccesca, Antinori