
L'Editoriale
Il vino “tiene” ma i viticoltori non se ne accorgono
Di Gianluigi Biestro Gennaio 2020Millevigne 2/2009***Gli strumenti da usare si chiamano contratti e accordi interprofessionali o accordi di filiera. Dove realizzati, senza fare miracoli, hanno consentito a chi vende il vino di fare profitti e agli agricoltori un reddito dignitoso. Bisogna partire da queste esperienze, estenderle, migliorarle. Anche l’intervento pubblico dovrà ispirarsi a questo indirizzo, a maggior ragione quando arriveranno le risorse per la promozione previste dalla OCM: perché la parola valorizzazione non suoni falsa deve estendersi ai risultati economici di tutta la filiera, non solo all’ultimo anello della catena.