Febbraio 2023

Nuova bottiglia istituzionale per l’Ovada DOCG

Dopo tre anni di fermo produttori, stampa e tecnici si sono riuniti in commissione per scegliere alla cieca il Dolcetto che rappresenti l’Ovada DOCG negli eventi istituzionali

Nuova bottiglia istituzionale per l’Ovada DOCG

Venerdì 24 febbraio presso l’Enoteca Regionale di Ovada, dopo tre anni di stop dovuto al covid, il Consorzio di Tutela dell’Ovada DOCG  ha organizzato una serata di degustazione per la scelta della Bottiglia Istituzionale, destinata a rappresentare  la Denominazione e l’identità del territorio dell’Ovadese in tutti gli eventi enologici  che si svolgeranno nel corso del 2023.

La serata è stata molto partecipata da parte dei produttori in quanto la degustazione è per loro un momento conviviale ma anche di formazione e di crescita per capire in che direzione stanno andando le aziende vitivinicole produttrici dell’Ovada. Si tratta di un’occasione importante di confronto non solo sull’andamento delle annate e delle problematiche che si possono riscontrare in vigna e in cantina, ma anche di dialogo e di proposte per far conoscere sempre di più e meglio la denominazione.  A rimarcare la finalità della serata, non intesa come una gara ma un’occasione per migliorare e contribuire alla crescita della denominazione, nella commissione dei produttori da regolamento è prevista la partecipazione non solo degli associati al Consorzio ma anche  di un rappresentante per ciascuna Azienda non associata al Consorzio che abbia rivendicato ed imbottigliato Ovada DOCG nelle annate 2020 e 2021.

Due commissioni: produttori e tecnici

La degustazione dei campioni in forma anonima ha coinvolto, oltre ai produttori, anche una commissione tecnica composta da sommelier, enologi e giornalisti di settore. Presenti anche Luca Rolle del DISAFA di Torino e l’Ovadese Elisa Paravidino del gruppo di lavoro che sotto la guida del Professor Vincenzo Gerbi, anch’egli autorevole presenza della commissione d’assaggio, e in collaborazione con la Fondazione Agrion, sta conducendo  un progetto sperimentale denominato “Increase Ovada DOCG” volto alla caratterizzazione delle uve Dolcetto e lo studio di tecniche produttive per la valorizzazione dei relativi vini.

Ovada tavolo dei tecnici
Ovada tavolo dei tecnici

La degustazione dei campioni ha avuto due momenti distinti: si è prima proceduto alla valutazione dei 24 campioni che “concorrevano” per la bottiglia istituzionale, delle annate 2021- 2019 e 2018. L’analisi è avvenuta alla cieca, senza neppure l’indicazione del millesimo e utilizzando la scheda dell’ONAV per compilare il giudizio finale. Ciascun degustatore era tenuto a riportare sulla scheda da consegnare al Consorzio soltanto il giudizio complessivo, in centesimi. Solo in caso di vini giudicati insufficienti (55-60) o eccellenti (oltre 90) veniva richiesta una breve spiegazione scritta.

Ovada Enoteca 24 02 2023
Ovada degustazione produttori

In seconda battuta alle commissioni è stato richiesto di esaminare Ovada DOCG “affinati”, di annate 2018 o precedenti, valutati al fine di scegliere i vini utili al Consorzio per degustazioni particolari.

In totale i campioni sono stati 36, senza dubbio una buona panoramica dell’intera produzione della Denominazione se si considera che le aziende che producono l’Ovada DOCG sono all’incirca una trentina e che ogni produttore associato al Consorzio poteva presentare un massimo di due etichette/annate di Ovada DOCG in degustazione. Sulla base dei vini degustati, posso affermare che nonostante si siano fatti passi avanti nella qualità ci sono ancora difformità riconducibili non tanto alle diverse zone ma alle tecniche di cantina e ciò preclude una identità univoca del Dolcetto d’Ovada, che dovrebbe invece potersi ben caratterizzare rispetto agli altri dolcetti del Piemonte.

La bottiglia istituzionale Ovada DOCG
La bottiglia istituzionale Ovada DOCG

La cena che è seguita alla degustazione, sempre nei locali dell’Enoteca, è stato un ulteriore momento di approfondimento per commentare i giudizi e fare previsioni sul futuro della Denominazione.

A fine serata è stato reso noto il campione che ha ottenuto il punteggio più alto e che quindi sarà la nuova bottiglia istituzionale: un Ovada 2021, la cui azienda di provenienza viene volutamente tenuta segreta dal Consorzio perché, come ha commentato il Vicepresidente Roberto Porciello “lo scopo della bottiglia istituzionale è di presentarsi agli eventi come rappresentante dell’intera Denominazione, al di là delle differenze che poi ogni singolo associato può avere”.

La volontà è quella di fare crescere l’Ovada e il territorio e con questo spirito il Consorzio e l’Enoteca di Ovada sono già pronti a partecipare al Salone del Vino di Torino (4-6 marzo), dove sabato il comune di Ovada con Casale Monferrato e Acqui Terme presenterà la candidatura a Città del Vino.