Novembre 2021

Pomerol vieta il diserbo chimico in vigna

La denominazione di origine Pomerol, una delle regioni che compongono il mosaico dei vini di Bordeaux, ha introdotto il divieto nel disciplinare di produzione.

Pomerol vieta il diserbo chimico in vigna

La formulazione è più o meno la seguente: “Il diserbo chimico è vietato. E’ prescritto il controllo meccanico della vegetazione spontanea”.

“Nel 2008, Pomerol ha incluso il divieto del controllo totale delle infestanti nelle sue specifiche come requisito minimo. Intendiamo rimanere all’avanguardia con questo ultimo divieto di tutte le forme di diserbo”, spiega il presidente della denominazione Jean-Marie Garde, che continua sottolineando che “a Pomerol, quasi tutti usano la lavorazione del terreno o la copertura erbosa. Siamo pronti per questo, è una decisione collettiva”. Pur riconoscendo che il divieto comporta costi aggiuntivi, che possono essere assorbiti da una denominazione prestigiosa e pregiata, ma è più impegnativo per altre regioni vinicole, Garde afferma, “dobbiamo essere un volano”.

Nella regione di Pomerol sono prodotti alcuni tra i vini più famosi e costosi del mondo tra cui il mitico Pétrus . Con poco più di 3000 euro  potrete comprarne una bottiglia, purché  di un’annata recente.

In Francia, “questa è la prima AOC a vietare totalmente il diserbo chimico“, sottolinea Laurent Fidèle, rappresentante regionale della Nuova Aquitania dell’Istituto nazionale di origine e qualità (INAO), indicando piani simili in corso di elaborazione in Corsica per la denominazione Patrimonio e in Provenza per la AOC des Baux de Provence: per quest’ultima denominazione l’INAO ha respinto la proposta dell’adozione del protocollo della viticoltura biologica all’interno del “cahier des charges”, il disciplinare di produzione, con la motivazione che la “regola” di una AOC è sovrana e non può essere condizionata da altre regole: può tuttavia dotarsi autonomamente di strumenti normativi simili. In Italia   una richiesta analoga di adozione generalizzata  delle regole del biologico è stata richiesta per la denominazione Valdarno Superiore. Il Comitato Nazionale Vini non si è ancora espresso al riguardo, è possibile che segua l’esempio francese ma non è sicuro.

Per il piano di controlloci sarà l’ispezione dei vigneti e dei quaderni di campagna, spiega Fidèle. Le specifiche di Pomerol includono anche misure agroambientali più tradizionali, come la rimozione delle viti morte e il calcolo dell’indice di frequenza del trattamento (TFI), che si stanno diffondendo a Bordeaux.

Fonti: Vitisphere.com  (e altre)

foto in apertura:  Château Gazin, da http://appellation-vin-pomerol.fr/