Maggio 2021

Problema cinghiali, in Piemonte si muove qualcosa?

Incontri con Prefetture, Province e associazioni agricole

Problema cinghiali, in Piemonte si muove qualcosa?

Giovedì 6 maggio l’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte ha convocato una riunione con le amministrazioni provinciali del Piemonte e Città Metropolitana, che sono gli enti deputati a gestire il piano di controllo alla fauna selvatica, per affrontare il problema dei gravi danni che stanno causando i cinghiali in agricoltura su tutto il territorio regionale ed illustrare le azioni in atto per il contenimento della fauna selvatica.

Importante novità è che la Regione Piemonte sta recependo la recente sentenza della Corte costituzionale nella quale si integrano i soggetti che possono essere impiegati nell’attività di controllo alla fauna selvatica. La Giunta regionale potrà così modificare la delibera in materia di prevenzione dei danni da fauna selvatica ed inserire le figure delle guardie volontarie e dei cacciatori che abbiano una specifica formazione, oltre a quelle già previste, ovvero le guardie venatorie dipendenti dalle Province e dalla Città Metropolitana, proprietari o conduttori dei fondi muniti di licenza per l’esercizio venatorio, guardie forestali, guardie comunali munite di licenza per l’esercizio venatorio.

In merito agli indennizzi regionali alle aziende agricole per i danni in agricoltura causati da fauna selvatica da luglio 2019 ad oggi sono stati liquidati, salvo casi particolari, i pagamenti relativi agli anni 2016, 2017 e 2018. L’Assessorato regionale ha predisposto una bozza di regolamento di revisione complessiva del sistema di gestione delle modalità di pagamento dei danni all’agricoltura. Sono inoltre in corso le procedure per aggiornare le linee guida per la gestione venatoria del cinghiale al fine di aumentarne l’efficacia.

Il problema selvatici è andato aggravandosi ulteriormente con i lockdown. Secondo l’assessore all’Agricoltura, Cibo, Caccia e Pesca  Marco Protopapa “ è indispensabile procedere il prima possibile all’adeguamento della legge nazionale 157/92 al fine di essere autorizzati ad avere più potere di azione in un momento di emergenza e di massimizzare la collaborazione di tutti gli attori coinvolti, Province, associazioni venatorie, associazioni agricole, implementando le soluzioni da attuare. In attesa dell’avvio dell’attività venatoria programmata occorre fare attivare tutte le azioni di contenimento e di selezione per tentare di debellare una situazione che è paragonabile a tutti gli effetti ad una calamità naturale per l’agricoltura”.