Si è tenuta il 30 giugno a Pieve di Soligo l’assemblea dei soci del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG. Oltre un centinaio di associati era presente all’appuntamento, altri lo hanno seguito dalle proprie aziende attraverso il collegamento Zoom; all’ordine del giorno l’analisi e le determinazioni circa l’andamento della Denominazione e le misure di allineamento dell’offerta per la vendemmia 2020.
A dare il benvenuto ai produttori è stato il Presidente del Consorzio di Tutela, Innocente Nardi, il quale dopo aver presentato i dati che fotografano lo stato della Denominazione sotto il profilo del potenziale produttivo della vendemmia 2020 e dell’andamento degli imbottigliamenti del primo semestre 2020, ha illustrato le proposte relative alle misure da adottare per la vendemmia 2020, così come deliberate dal CdA del Consorzio di Tutela. A supporto di tali proposte sono intervenuti anche il Prof. Eugenio Pomarici ed il Prof. Vasco Boatto del Cirve di Conegliano, i quali hanno esposto i risultati dello studio sull’andamento del mercato vinicolo nazionale ed internazionale ed evidenziato l’importanza strategica del mantenimento del posizionamento della Denominazione sul mercato stesso.
Ha fatto seguito un dibattito partecipato e propositivo da parte degli associati, al termine del quale l’assemblea, ad ampia maggioranza, ha approvato di adottare le seguenti misure per la vendemmia 2020:
– Riduzione della resa:
– per tutte le tipologie di prodotti della Denominazione Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG a 120 q.li/ha, oltre al supero di campagna del 20% (totale resa ettaro massimo 144 q.li);
– Stoccaggio:
– di 20 q.li/ha per le tipologie base di Glera e Pinots – Chardonnay atti al taglio;
– di 10 q.li/ha per la tipologia Rive, per le superfici iscritte all’albo regionale delle vigne e per i prodotti della Denominazione certificati biologico;
– Prodotti atto al taglio:
– i vini 2020 atti al taglio (pinot, chardonnay) potranno essere utilizzati per le sole operazioni di taglio con glera o glera con complementari (verdiso, bianchetta, perera) dell’annata 2020 o successive;
– Blocco delle rivendicazioni:
– adozione per la campagna vitivinicola 2020/2021 e per le due campagne successive del blocco delle rivendicazioni della Denominazione Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG per tutti i produttori che nella campagna vitivinicola 2019/2020 hanno rivendicato tale Denominazione; per coloro invece che si sono avvalsi di rivendicazioni diverse dal Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG nella campagna vitivinicola 2019-2020, qualora venisse confermata per la vendemmia 2020 una rivendicazione diversa dal Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG, scatterà il divieto della rivendicazione della Denominazione Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG per le due campagne successive dalla attuale (2020/2021);
– Immissione al consumo del prodotto dell’annata 2021:
– il prodotto ottenuto dalla vendemmia 2021, potrà essere immesso al consumo dal 1° gennaio 2022, fermo restando quanto previsto dal disciplinare per le tipologie Rive e Rifermentato sui lieviti. Misura che dovrà tradursi in una modifica del disciplinare di produzione del Conegliano Valdobbiadene Prosecco.
“Le misure che abbiamo presentato ieri sera agli associati sono frutto di un’attenta analisi dell’attuale andamento della Denominazione e dei possibili scenari dei prossimi anni nel mondo del vino, soprattutto con riferimento alla Denominazione. Sono misure volte a consolidare il valore della Denominazione ed il suo posizionamento sul mercato, a beneficio dei produttori e di tutto il territorio. Queste scelte vanno valutate con una visione d’insieme della Denominazione e non con riguardo al singolo particolare.” sottolinea Innocente Nardi.
Durante l’incontro gli associati hanno anche accolto e condiviso la pianificazione di un’importante campagna adv, in programma nei prossimi mesi, che si svilupperà sia sui canali tradizionali (TV, quotidiani, periodici, ecc) sia sui canali digitali, al fine di evidenziare le differenze e peculiarità della Denominazione e del suo territorio di origine, che sono sicuramente valore aggiunto per il prodotto stesso.
Asolo in crescita
Intanto la DOCG più piccola, quella dell’Asolo Prosecco, sembra più forte della crisi. Da inizio gennaio a fine giugno 2020 la produzione certificata di Asolo Prosecco è stata pari a 7,8 milioni di bottiglie, con un balzo in avanti dell’8,3% rispetto al primo semestre del 2019. La dinamica di sviluppo dell’Asolo Prosecco assume una luce particolarmente significativa se si guardano i dati del solo secondo trimestre, ossia dei tre mesi nei quali la pandemia di Covid-19 ha prodotto le ricadute più gravi sull’economia italiana e internazionale: fra aprile e giugno del 2020 l’Asolo Prosecco è cresciuto del 7,6% rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso, dimostrandosi in netta controtendenza rispetto all’ampia maggioranza del settore vinicolo italiano ed estero.
Il favorevole andamento della denominazione è stato illustrato dal presidente del Consorzio Asolo Prosecco nel corso dell’ Assemblea dei Soci svoltasi martedì 30 giugno. “In un contesto di crisi globale che ha visto il settore del vino subire un forte ridimensionamento – commenta il presidente Ugo Zamperoni – l’Asolo Prosecco può tirare un respiro di sollievo e guardare con fiducia al futuro. Ci conforta anche la situazione delle scorte, che ci permettono di gestire la domanda virtualmente senza tensioni fino alla prossima vendemmia”.
Alla luce delle dinamiche di mercato l’Assemblea del Consorzio Asolo Prosecco non ha discusso alcuna misura di contenimento della resa di uva per ettaro in vista della vendemmia.