Novembre 2020

Recovery Fund, anticipo al 2021 per la ripresa del settore agricolo

Contributi alle imprese fino al 75% dell’investimento

Recovery Fund, anticipo al 2021 per la ripresa del settore agricolo

Il Parlamento Europeo e il Consiglio della Ue hanno concordato uno sblocco anticipato dei fondi “Next Generation Eu” per lo Sviluppo rurale al 2021 e al 2022 per tutti i fondi messi a disposizione del settore agricolo attraverso lo strumento di ripresa anticrisi, previsti in un primo tempo per il biennio 2022-2024. Il 30% dell’aiuto di 8,07 miliardi di euro sarà disponibile nel 2021 e il restante 70% nel 2022.
L’accordo è arrivato dopo due round di negoziati del Parlamento con il Consiglio Ue. Paolo De Castro, relatore per il Parlamento Europeo della parte agricola dello Strumento europeo per la ripresa (Eri) e negoziatore dell’accordo, commenta: «A fronte delle difficoltà senza precedenti affrontate dal settore agricolo e agroalimentare», spiega De Castro, «l’Unione europea mette a disposizione un pacchetto totale di sostegno alla ripresa di oltre 10 miliardi, con una quota nazionale per l’Italia pari a circa 1,22 miliardi».

«Si tratta però solo di un punto di partenza», sottolinea l’europarlamentare, «in quanto questi fondi potranno essere cofinanziati con ulteriori risorse nazionali, moltiplicandoli fino a 5 volte nel caso in cui gli Stati membri lo vogliano».

La nuova misura economica ha voluto dare un chiaro indirizzo verso una ripresa nel nome della resilienza, della sostenibilità e della digitalizzazione, in linea con gli obiettivi delineati dal Green Deal europeo. Almeno il 55% dei fondi dovrà supportare giovani e piccoli agricoltori, con investimenti volti a promuovere lo sviluppo delle aree rurali tramite l’agricoltura di precisione, la digitalizzazione, la modernizzazione dei macchinari e il miglioramento delle condizioni di sicurezza sul lavoro. Ma anche la promozione di filiere corte e mercati locali fanno parte degli obiettivi di questa “manovra” economica, insieme allo sviluppo delle energie rinnovabili, dell’economia circolare e dell’accesso alla banda larga.

«Per tutti questi investimenti», conclude De Castro, «agricoltori e operatori agroalimentari potranno essere supportati al 75% delle spese sostenute, rispetto al 40% attuale. In più, abbiamo innalzato il livello massimo di aiuto al primo insediamento dei giovani agricoltori dagli attuali 70mila, fino a 100mila euro».

Il testo dell’accordo sarà validato a dicembre dalla plenaria del Parlamento Europeo, senza possibilità di modifica, insieme al testo sul regolamento Transitorio, che estende l’attuale Pac di due anni, fino al 31 dicembre 2022.