di Riccardo Castaldi
Il 30 novembre 2022 a Faenza si è svolto il convegno conclusivo del progetto di ricerca “Black to the future – Biochar and compost as soil amendment”, co-finanziato da EIT FOOD, che il Gruppo Caviro ha portato avanti in qualità di capofila, riguardante la messa a punto e la sperimentazione in campo di un nuovo ammendante. Stiamo parlando di una miscela tra compost e biochar, che viene proposto per aumentare il contenuto di sostanza organica, di cui difettano i suoli agricoli, e migliorare la fertilità in tutti i suoi aspetti.
Il progetto Black to the future, che ha coinvolto quattro Paesi europei (Italia, Spagna, Belgio e Cipro), rappresenta un esempio concreto di sostenibilità ambientale e di economia circolare applicato al settore vitivinicolo, dal momento che l’ammendante messo a punto viene prodotto a partire da sottoprodotti dell’attività enologica – dai quali si ottiene il compost – e viticola – dai quali si produce il biochar, un materiale carbonioso ottenuto dalla degradazione termica (pirolisi) dei sarmenti.
L’ammendante viene presentato con una tempestività ottimale, ovvero in un periodo in cui la UE, tramite il Green Deal e la politica Farm to Fork spinge fortemente verso una significativa riduzione dell’impiego di concimi minerali di sintesi. A questo deve essere aggiunta la progressiva diminuzione del livello di sostanza organica della maggior parte dei terreni agricoli e il forte rincaro che hanno subito i fertilizzanti di sintesi negli ultimi mesi, fattori di per sé già sufficienti a stimolare gli agricoltori nella ricerca di soluzioni alternative e soprattutto a rispolverare pratiche del passato, come appunto l’impiego di ammendanti. Tra gli intenti del progetto di ricerca rientra anche l’arricchimento di sostanza organica del suolo finalizzato a contrastare in maniera efficace il processo di desertificazione, che interessa alcuni areali dell’Italia meridionale e della Spagna meridionale.
L’ammendante messo a punto dal lavoro di ricerca si chiama CBMIX® e viene prodotto da Enomondo negli stabilimenti di Faenza. Deve le sue potenzialità al fatto di unire 2 fonti carboniose differenti, in particolare una biodisponibile quale il compost, che ad aumenta la sostanza organica utile alla vita della pianta, ed una che funge da serbatoio di carbonio nel suolo, come ha sottolineato Rosa Prati, R&S Manager del GRUPPO CAVIRO. Il riconoscimento ufficiale della tipologia di ammendanti di cui fa parte CBMIX® dovrà comunque attendere il recepimento della normativa comunitaria (RegEU 2019/1009) da parte del nostro Paese, per cui al momento la commercializzazione è legata ai 2 prodotti, ammendante e biochar, separati.
Effetti degli ammendanti
Nel corso del convegno è quindi emerso chiaramente come l’importanza dell’apporto di ammendanti al terreno dei vigneti vada ben oltre il semplice arricchimento in elementi nutritivi, che comunque si verifica. Dobbiamo innanzitutto prendere in considerazione come l’ammentante organico sia di fondamentale importanza per la creazione e il mantenimento della struttura del terreno, che garantisce la presenza di micro e macro pori. I macro pori sono importanti in quanto garantiscono la presenza di aria, e quindi di ossigeno, fondamentale per consentire la respirazione dell’apparato radicale e quindi il buon funzionamento della fisiologia dell’intera pianta. La presenza di micropori è invece importante in quanto permette di trattenere acqua, dal momento che influenza direttamente la capacità di campo; questo aspetto è di notevole importanza in quanto consente al terreno di immagazzinare più acqua durante il periodo autunnale e primaverile, e di far fronte alla siccità che può verificarsi durante il periodo primaverile – estivo, come non di rado è capitato negli ultimi anni.
L’arricchimento del suolo in sostanza organica favorisce inoltre il proliferare e della microflora e della micro fauna del terreno, che a loro volta producono sostanza organica, dando il via a un importante ciclo virtuoso. Da considerare inoltre che un terreno più ricco in sostanza organica, e quindi più strutturato, presenta meno problemi di compattazione e di asfissia, per cui tendenzialmente richiede un minore ricorso alle lavorazioni, con riflessi positivi diretti sulla sostenibilità ambientale.
Gli effetti positivi sulla capacità di ritenzione idrica, congiuntamente a quelli connessi con l’aumento del microbiota, rendono l’ammendante un validissimo strumento impiegabile per contrastare la desertificazione dei suoli, che si sta verificando in determinati areali dell’Italia e della Spagna meridionale.
Un altro aspetto molto importante riguardante l’aumento della sostanza organica nel terreno viene ovviamente ricondotto al carbonio che può essere di conseguenza immobilizzato e sottratto dall’atmosfera, con ripercussioni positive e dirette sull’effetto serra e sul surriscaldamento globale, contro cui anche gli agricoltori sono chiamati a combattere.
L’ammendante in questione prodotto a partire da sottoprodotti enologici e viticoli, offre il vantaggio di rappresentare una soluzione brillante al loro smaltimento; nel contempo, siccome contiene il ricorso ai fertilizzanti minerali di sintesi, riduce l’impiego di materie prime e l’impiego di energia connesso con la loro produzione.
Molto interessante considerare il fatto che si parta dal vigneto e si arrivi al vigneto, dal momento che i viticoltori sono nel contempo gli utilizzatori e i fornitori di materia prima, come ha rimarcato Carlo Dal Monte, presidente del Gruppo Caviro.
Black to the future Il convegno, moderato da Lorenzo Tosi (Edagricole) ha visto gli interventi di: – Carlo Dalmonte – Presidente GRUPPO CAVIRO – Rosa Prati – R&S Manager presso GRUPPO CAVIRO Progetto Black to the future: conclusione di due anni di lavoro – Alessandro Buscaroli – UNIVERSITÀ DI BOLOGNA Effetti sul suolo a due anni dall’applicazione del nuovo biofertilizzante circolare – Giovanni Nigro – RI.NOVA Evidenze scientifiche sui positivi effetti di matrici innovative (Biochar – CBMix® – Compost) applicate in vigneto – Miguel Sanchez Monedero – Consejo Superior de Investigaciones Cientificas (CSIC) The CBMIX® effect on an olive orchard in Spain – Silvia Baronti – ICHAR Nuove prospettive per il BIOCHAR secondo le nuove normative e politiche Sono quindi stati presentati casi studio sull’utilizzo del compost e del CBMix® da parte di: – Giovanni Ferrucci – Sales Manager presso ENOMONDO SRL Compost, opportunità di mercato e suoi possibili ulteriori sviluppi – Raimondo Ricci Bitti – Presidente CONSORZIO AGRARIO DI RAVENNA e Presidente C.S. FAENZA – Ugo Palara – Direttore Comp. Tecnico Produz. Campagna presso AGRINTESA – Maurizio Ravaioli – Presidente COOP. SAN BIAGIO – Marco Nardini – Agronomo e Sustainability Manager presso FELSINEA Ha concluso i lavori Valtiero Mazzotti – Direttore Generale Agricoltura Caccia e Pesca, REGIONE EMILIA-ROMAGNA |