Marzo 2023

SalTO chiude con oltre 13.000 presenze e guarda già a febbraio 2024

Il Salone del vino di Torino ha attirato tantissimo pubblico e molti giovani facendo conoscere non solo il patrimonio viticolo piemontese ma anche luoghi simbolo di Torino.

SalTO chiude con oltre 13.000 presenze e guarda già a febbraio 2024

di Anna  Sacchetto

Si è  conclusa lunedì 6 marzo la prima edizione del Salone del Vino di Torino 2023, uno degli eventi più importanti del Piemonte per gli appassionati del mondo del vino e per gli operatori del settore: un’edizione che si è rivelata particolarmente interessante e coinvolgente, con numerose novità e tematiche che hanno reso l’iniziativa ancora più completa e ricca di contenuti.

Il programma si è sviluppato dal 4 al 6 marzo in alcuni dei luoghi più emblematici del capoluogo piemontese: il Museo del Risorgimento che con le sue sale dagli ampi soffitti dall’eleganza senza tempo è stato scenario di approfondimenti con numerose “masterclass” presiedute da grandi produttori, come nel caso di quella tenuta da Walter Bera della storica Cantina Bera di Neviglie (CN), con una proposta di vini di cui va più orgoglioso, e concludendo con una perla dalla sua cantina, un Moscato d’asti Metodo Classico del 1999.

A Palazzo Birago, sono stati affrontati temi di grande attualità come quello di lunedì 6 dal titolo “Cambia il clima. Cambia il vino?”, sul cambiamento climatico e sulle misure da adottare in merito, emerso in maniera molto chiara nelle parole del Presidente della Camera di Commercio di Torino Dario Gallina: “Quella del Salone del Vino di Torino è un percorso per la promozione del vino, del vino torinese ma non solo, del vino piemontese tout court. Le istituzioni sono a supporto della produzione, delle aziende vitivinicole che devono far fronte a numerosi cambiamenti, uno su tutti quello climatico” ha affermato “e il nostro obiettivo primario è quello di proteggere il patrimonio enologico regionale”.

SalTO Protopapa

Intenzione confermata anche dall’ Assessore Regionale all’Agricoltura, Cibo, Caccia e Pesca del Piemonte Marco Protopapail cambiamento climatico ci ha portato ad accelerare i tempi, proprio oggi (6 marzo 2023 n.d.R.) abbiamo lanciato la Programmazione 23-27, che significherà un momento importante per l’agricoltura piemontese (…) saranno presenti misure relative all’irrigazione, all’agro-ambiente e sullo stoccaggio”, “grazie a momenti come questi, a coloro che hanno dato il proprio contributo al vino che è possibile trovare dei rimedi adatti ai tempi”.

Palazzo Cisterna, una delle sedi storiche della provincia di Torino, invece è diventata meta prestigiosa di visita post degustazione, e ultima ma non per importanza la Cavallerizza Reale ha ospitato oltre 100 produttori, tra consorzi ed enoteche regionali provenienti da tutto il Piemonte.

La manifestazione ha rappresentato un’opportunità unica per gli appassionati di vino di conoscere le eccellenze vinicole del territorio, nonché per scoprire le ultime tendenze del settore e incontrare esperti, sommelier e produttori tessendo quindi nuove reti di contatti e costruendo relazioni commerciali per nuove opportunità di business.

Il Salone del Vino di Torino 2023 ha offerto, ai numerosi visitatori che sono passati, un’esperienza di degustazione e di scoperta molto ampia e variegata.

Sono intervenuti, infatti, oltre 250 produttori di vino, provenienti da tutto il Piemonte: dall’Alto Piemonte alla Val di Susa, volgendo all’area di Pinerolo e delle colline novaresi, dal Canavese all’Alto Monferrato, all’Astigiano e le colline di Torino, arrivando fino a quelle Tortonesi e di Ovada. Immancabili infine la zona Cuneese delle Langhe e del Roero, fino ai territori della Val Bormida e giungendo ai confini della Liguria.

Il pubblico ha avuto quindi la possibilità di assaggiare e conoscere i vini di diverse aree scoprendo le differenze di terroir, di vitigni e di metodi di produzione, non senza entusiasmo anche tra gli espositori che sono stati lieti di promuovere i loro prodotti migliori, dando ai partecipanti l’opportunità di scoprire le peculiarità dei loro vini.

Sperimentazione e fervore le parole chiave di questa edizione che ha potuto godere di un pubblico giovane ed eterogeneo e più interessato anche alla scoperta, con un’affluenza che ha visto gremire le splendide sale torinesi di appassionati e di curiosi anche di vini biologici e naturali.

Molti sono stati anche gli eventi “OFF” già dal 28 febbraio: un programma di eventi collaterali che ha coinvolto più di 60 location diffuse in tutta la città in più di 100 eventi tra degustazioni, cene ed eventi speciali tra ristoranti, osterie, enoteche, cocktail bar e luoghi simbolo di Torino, dando la possibilità di scoprire la città di Torino e la sua cultura culinaria ma anche artistica e architettonica.

Un evento quindi in crescita che si prefigge di collaborare sempre di più con i soggetti coinvolti: agricoltori, produttori, sommelier e tutti gli attori che gravitano intorno questo meraviglioso mondo e che si auspica possa essere da traino per continuare a trattare il tema vitivinicolo in tutti i suoi aspetti: non da ultimo il lascito che si deve dare anche ai giovani produttori, che ricevono le redini della conduzione e che si trovano di fronte a uno scenario difficile ma da curare, anche grazie allo sviluppo della tecnologia che può essere di supporto, ove le condizioni territoriali risultino particolarmente disagiate.

Il Salone del Vino di Torino 2023 è stata sicuramente l’occasione per rappresentare una parte importante della cultura italiana e del nostro patrimonio enogastronomico e che gli organizzatori hanno decisamente intenzione di replicare. L’appuntamento è a febbraio 2024.