Il neonato Consorzio Vini Valle d’Aosta sta lavorando con un impegno che è ampiamente ripagato dal successo delle iniziative. “Vini in Vigna – Valle d’Aosta nel bicchiere”, l’originale manifestazione promossa dal Consorzio e che, dopo l’appuntamento di Morgex, ha fatto tappa ad Aymavilles, ha richiamato nel pomeriggio di sabato 20 agosto più di 1200 enoappassionati non solo italiani ma anche francesi, americani e scandinavi. Tanti di coloro che si trovavano in Valle per le vacanze hanno approfittato del pomeriggio di sole, ma non eccessivamente caldo, per apprezzare i vini e le prelibatezze del territorio.
Il percorso proposto ha permesso di assaggiare il vino proprio dove viene prodotto, nel rispetto dell’ambiente e alla riscoperta delle tradizioni di montagna, tra i grappoli in bella mostra e ormai prossimi a essere raccolti, come testimoniava anche l’immagine di alcuni filari dove si era da poco fatta la sfogliatura e la selezione sulla pianta.
A rendere vincente la formula della manifestazione è stata, oltre al periodo e alla location, la grandissima scelta di etichette, con in degustazione i vini più rappresentativi della Valle d’Aosta ma anche quelli da vitigni autoctoni riscoperti che rischiavano di scomparire come il Mayolet (bacca rossa) o ancora vini prodotti con uve inusuali per i territori di montagna come la Barbera di Mai Domi (Saint Cristophe) o il Sauvignon di Cave Gargantua di Gressan. Esempi differenti di una viticoltura che si definisce “eroica” non solo per la collocazione dei vigneti ma anche per il coraggio di osare nella scelta dei vitigni e a volte per le tecniche di vinificazione. Il percorso tra le vigne ha permesso di avere un flusso di gente regolare ma mai esagerato, per consentire ai winelovers di fare quattro chiacchiere, approfondire ed informarsi direttamente dai produttori sulle tecniche di vinificazione utilizzate (c’erano vini affinati in anfora, in ceramica o anche conservati “in miniera” a 2000mt di quota) e di confrontarsi sulla situazione della vendemmia ormai prossima (nel momento in cui scriviamo è iniziata la raccolta dei bianchi per le basi spumanti).
Un plauso per la riuscita dell’evento va senz’altro al Consorzio Vini Valle d’Aosta e al Presidente Stefano Di Francesco che abbiamo fotografato in sella all’e-bike mentre, ben prima dell’apertura della manifestazione, sfrecciava su e giù tra i filari per assicurarsi che tutti i produttori avessero acqua, ghiaccio e grissini. Una collaborazione e un affiatamento percepibile non solo tra i vignerons ma anche tra gli altri attori della rassegna, l’Unione Regionale Cuochi e la Pro Loco di Aymavilles che hanno curato il ristoro con prodotti tipici.
Un esempio di sinergia da prendere a modello perché per le piccole realtà come le cantine valdostane – ma tanti sono in Italia i territori con analoghe caratteristiche- l’unico modo per essere competitivi sul mercato è riuscire a fare massa critica.
Erano presenti le cantine aderenti il Consorzio: Betemps Matthieu di Saint-Christophe, Braga Edoardo di Jovençan, Cave des Onze Communes di Aymavilles, Cave Gargantua di Gressan, Cave Monaja di Quart, Cave Mont Blanc di Morgex, Caves de Donnas di Donnas, Château Feuillet di Saint-Pierre, Clos Blanc di Jovençan, Crotta di Prado di Jovençan, Crotta di Vegneron di Chambave, Di Barrò di Saint-Pierre, Di Francesco-Gasperi di Saint-Pierre, Feudo di San Maurizio di Sarre, Gerbelle Didier di Aymavilles, Grosjean Vins di Quart, Institut Agricole Régional di Aosta, La Vrille di Verrayes, Le Clocher di Jovençan, Le Grain di Saint-Pierre, Les Crêtes di Aymavilles, Lo Triolet di Introd, Mai Domi di Alex Salvi di Saint-Christophe, Maison Vevey Albert di Morgex, Ottin Elio di Aosta, Pavese Ermes di Morgex, Pianta Grossa di Donnas, Priod Fabrizio di Issogne, Rosset Terroir di Quart, Tanteun e Marietta di Aosta, Thomain Danilo di Arvier.
Foto di Monica Massa