La 16° edizione della tavola rotonda “Vino e Grande distribuzione di fronte al cambiamento”, organizzata da Veronafiere nell’ambito di Wine2Wine Exibition ha presentato i dati della ricerca IRI per Vinitaly sui primi 10 mesi del 2020 per il canale della Grande Distribuzione Organizzata. C’è stato un significativo aumento sia in volume che in valore rispetto al 2019, dovuta alla chiusura di bar, ristoranti, affini, con il contributo importante in entrambi i casi nella vendita delle bollicine. Il comparto del vino bio segna un aumento a due cifre in volume, come per l’anno precedente. I consumatori sembrano privilegiare i vini di categoria medio/alta, con la crescita del 13,6% nella fascia di prezzo tra 7 e 10 euro e dell’8,7% nella fascia di prezzo tra 5 e 7 euro. Crescono nel contempo anche il vino comune, del 4,2% a volume, e il vino a marchio delle insegne distributive (MDD) che aumenta, a valore, dell’8,7% nel comparto vino e del 10,8% nel comparto spumante.
Il trend quindi è una forchetta che privilegia sia le fasce basse che le fasce alte di prezzo, e rivela un consumatore cauto, pronto a riprendere le sue abitudini d’acquisto, con una maggiore attenzione rispetto al precovid alla convenienza, ma senza tralasciare la qualità, la sostenibilità e la gratificazione all’acquisto del prodotto. Sicuramente un cambiamento di abitudini che rimarrà è quello dell’acquisto on line e da casa. Nei primi 10 mesi del 2020 sono aumentate del 122% le vendite di vino on line, con un 52,1% di acquirenti che hanno utilizzato questo canale per la prima volta e di questi il 47% dichiara che continuerà a farlo, anche se magari meno frequentemente, quando le chiusure finiranno.
Analogamente anche i p.v. di piccole dimensioni e di prossimità hanno visto aumentare del 200% la vendita di vino.
Non si può prevedere quanto questi canali di vendita in futuro toglieranno margine alla Grande Distribuzione classica, ma sicuramente occorrerà tenerne conto e continuare a monitorare i comportamenti dei consumatori, adattando le superfici di vendita e le tecniche di vendita a nuove abitudini dei clienti.
Per questo tutti gli intervenuti alla tavola rotonda condotta da Luigi Rubinelli, Direttore di RetailWatch, rappresentanti della Grande distribuzione e delle cantine, hanno evidenziato l’esigenza in GDO di considerare la qualità anche relazionale del prodotto vino e non solo il prezzo, per aumentarne l’offerta, migliorando la leggibilità dello scaffale e fornire maggiori informazioni per rendere l’acquisto più semplice.
“In Conad crescono a doppia cifra vini di qualità (Igp, Doc, Docg) mentre il vino comune ha arrestato la flessione degli anni passati – ha detto Alessandra Corsi, Direttore marketing dell’offerta e MDD di Conad – Nel campo degli spumanti è interessante notare la crescita della spumantizzazione di vini tipici del territorio. Stiamo lavorando per creare, nei nostri punti vendita, enoteche di concezione innovativa, che integreranno fisico e digitale”.
Anche la Coop è impegnata a migliorare informazione e comunicazione nelle vendite del vino. “Stiamo formando figure professionali in grado di consigliare i consumatori sui vini in offerta e sull’abbinamento cibo vino, quando possibile impieghiamo anche sommeliers – ha riferito Francesco Scarcelli, Responsabile Vini, Birre, Bevande Alcoliche di Coop Italia – I consumatori amano le promozioni, ma va detto che una promozionalità sana guida il consumo consapevole, quella eccessiva invece fidelizza all’occasione ma non al prodotto”.
Il canale della Grande distribuzione nel 2020 si conferma come il maggiore in Italia, con prospettive di crescita: “L’emergenza della pandemia ha incrementato l’attenzione nei confronti della Gdo da parte di quelle cantine che storicamente erano presenti solo nel canale Horeca – ha sottolineato Gianmaria Polti, Responsabile Beverage di Carrefour Italia – Puntiamo a creare forti sinergie a livello locale, con un’attenzione particolare alle realtà dei fornitori regionali italiani”.
I rappresentanti delle insegne hanno evidenziato la crescita dei vini a marchio del distributore (MDD): “Per questi vini prevediamo una chiusura a fine anno con crescita a doppia cifra rispetto al 2019 – ha dichiarato Fabio Sordi, Direttore commerciale del Gruppo Selex – con aumenti rilevanti nella fascia di prezzo superiore ai 6 euro. Registriamo anche l’aumento delle vendite del vino on line, con 2.492 referenze in offerta”.
In rappresentanza di Federvini è intervenuto Mirko Baggio (Responsabile vendite canale Gdo Italia di Villa Sandi): “La sfida del futuro per le cantine sarà quella di differenziarsi, per andare incontro ai cambiamenti richiesti dal mercato. Villa Sandi ha saputo differenziarsi negli anni costruendo una proposta con marchi diversi e tipologie di prodotto diverse per affrontare una pluralità di mercati: off trade – on trade – on line, sia in Italia che nel mondo”.
Enrico Gobino rappresentante di Unione Italiana Vini (Marketing Director del Gruppo Mondodelvino Spa) ha invitato a studiare attentamente i comportamenti dei consumatori: “Il modo di consumare si adatta alle limitazioni del momento, l’unica cosa alla quale non ci si può adattare è la diminuzione del potere d’acquisto. Nel nuovo contesto la Gdo può operare come elemento virtuoso nel mercato del vino, creando una catena di valore. Le cantine devono disporre di una distribuzione multicanale: non esistono canali di serie A e di serie B”.