17 Marzo 2021 – Non è un caso se la viticoltura di montagna in Italia è chiamata “agricoltura eroica”: perchè produrre vino nei territori sopra i 500 metri di altitudine o in forte pendenza, significa avere coraggio, prospettiva, forza di volontà e soprattutto grande amore per la propria terra.
Il webinar organizzato da Anci Toscana insieme all’Accademia dei Georgofili con il patrocinio del Mipaaf, del Cervim e dell’Accademia della Vite e dell’Uva, è stato un incontro tra amministratori pubblici, rappresentanti del mondo scientifico e delle istituzioni e soprattutto produttori, che hanno portato la loro esperienza e il loro contributo sul campo. Obiettivo condiviso, approfondire una specifica attività che attraversa e coinvolge tutte le province toscane – isole comprese – ma non solo, in quanto la viticoltura di montagna è praticata nella maggior parte delle regioni italiane, contribuendo a salvaguardare territori marginali e/o abbandonati.

Le relazioni di Roberto Gaudio del CERVIM e Paolo Storchi dell’Accademia dei Georgofili e CREA Centro ricerca Viticoltura ed Enologia hanno inquadrato dal punto scientifico la coltivazione viticola in montagna . Ne è emersa la grande importanza di questo tipo di coltivazione: per recuperare aree abbandonate, per mantenere la stabilità dei versanti montani, portare nuova linfa all’imprenditoria soprattutto giovanile, per valorizzare ed accompagnare i percorsi del turismo locale.
Molto interessanti le testimonianze dei produttori “eroici”, dai quali sono emersi la voglia di crescere ed impegnarsi ma anche le criticità: la difficoltà della coltivazione nei terrazzamenti, l’alto costo della produzione, le infinite difficoltà burocratiche, che complicano e rallentano ogni progetto. Da qui la richiesta di nuove norme e nuove risorse per i piccoli produttori, anche sulla base di altre esperienze europee.

Sono intervenuti Andrea Elmi, Maestà della Formica (Garfagnana); Gregorio Ceccarelli Azienda Agricola Gregorio Ceccarelli (Montagna Pistoiese); Cipriano Barsanti Azienda Macea-Associazione Pinot nero dell’Appennino (Media Valle del Serchio); Giorgio Tazzara Azienda Agricola Monastero dei Frati Bianchi (Lunigiana); Vincenzo Tommasi Podere della Civettaja (Casentino); Bartolo Lercari Azienda Agricola Cheo Vernazza (Cinque Terre); Stefano Celi Azienda Agricola La Source (Val d’Aosta); Pierpaolo Lorieri Podere Scurtarola- (Colli del Candia).
L’intervento di Oreste Gerini del Ministero delle Politiche Agricole si è soffermato sulle innegabili difficoltà che incontrano i piccolissimi produttori delle aree meno conosciute, anche nella commercializzazione, auspicando una prossima riorganizzazione del sistema, nell’ambito della crescita complessiva dei territori nel settore enogastronomico.
Per chi lo desiderasse, la registrazione del webinar è a questo LINK
Photo credit foto di apertura La Source sas